«Più soldi in busta paga dal 2014» Al via la manovra di bilancio

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ROMA — La riduzione del cuneo fiscale sarà «il cuore» della legge di Stabilità. Nel dirlo il presidente del Consiglio Enrico Letta assicura pure che i benefici per i lavoratori italiani, ci saranno subito, già nel 2014. «Ne discuteremo con le parti sociali e ci saranno vantaggi anche per le imprese che saranno spinte ad assumere», e ad assumere «con contratti a tempo indeterminato», afferma rispondendo alle domande di Maria Latella su SkyTg24 .
Su come si articoleranno le misure sul cuneo fiscale — che è l’incidenza sugli stipendi di contributi e imposte cioè la differenza, pari oggi a oltre il 46%, tra il costo sostenuto dal datore di lavoro e la retribuzione netta del dipendente —, si possono fare solo ipotesi. Stando alle cifre circolate finora, pari a circa 2,5 miliardi a favore del lavoro a cui se ne aggiungerebbero altrettanti destinati alle imprese, il beneficio nelle buste paga potrebbe valere tra i 250 e i 300 euro, forse erogati in un’unica tranche . Le imprese «avranno un vantaggio che sarà una spinta ad assumere e capitalizzare le loro imprese» ma solo se « assumeranno con contratti a tempo indeterminato». Da tale intervento complessivo, — di cui con ogni probabilità si parlerà oggi nel previsto incontro tra governo e sindacati — dovrebbe dunque arrivare anche un importante incentivo alle assunzioni e all’occupazione, in particolare giovanile, che «è il dramma principale del nostro Paese» e sulla quale il governo ha già varato due provvedimenti.
Lavoro ma anche fisco, nell’ottica di agganciare la ripresa. Letta si dice a riguardo ottimista perché «alla fine dell’anno avremo il segno più sulla crescita ed il prossimo lo stesso. Non solo può, ma deve esserlo». Ora aggiunge, c’è bisogno «di fare le cose». Il riordino delle aliquote Iva, aumentata nel 2011 dal governo Berlusconi, in primo luogo e poi, siccome per tagliare le tasse occorre trovare risorse, «si deve ridurre la spesa pubblica, fare bene le dismissioni del patrimonio pubblico, recuperare l’evasione, e penso soprattutto ai soldi in Svizzera, e far ripartire la crescita».
Intanto però il governo dovrà risolvere anche l’interrogativo sul pagamento della seconda rata dell’Imu sulla prima casa, che scade in dicembre. Al centro dell’attenzione c’è la proposta dei deputati Pd della commissione Bilancio, presentata sotto forma di emendamento al decreto Imu sulla prima rata, ma suscettibile di rimettere in discussione anche la seconda.
La proposta, tecnicamente, è quella di limitare l’esenzione del 2013 solo alle prime case con una rendita inferiore a 750 euro al mese, quindi con solo le abitazioni di lusso. In pratica resterebbe esonerato il 90% dei proprietari di prima casa. L’emendamento, che se fosse accolto potrebbe fornire risorse per un miliardo, difficilmente potrà scattare sull’impianto già deciso della prima rata ma potrebbe appunto essere utilizzato per le modalità di versamento della seconda rata, prevista appunto per dicembre.
Stefania Tamburello


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