Battuta (con offese) sul Cavaliere Il «post» di Crimi scatena il Pdl

Loading

ROMA — Il senatore Vito Claudio Crimi (M5S) di professione è assistente giudiziario a Brescia per cui conosce bene la regola d’oro del silenzio che sovrintende ogni camera di consiglio, anche se l’ambito è quello para giudiziale della Giunta delle elezioni del Senato. Inoltre, il grillino Crimi è anche membro del Copasir (comitato di controllo sui servizi segreti) di cui ha rischiato di diventare presidente. E solo mercoledì scorso era a Washington per incontrare i colleghi del Congresso che si interfacciano con la Cia, l’Fbi e la Nsa. Insomma, è un parlamentare che ha sulla carta tutte le caratteristiche votate alla riservatezza e, perché no, al mantenimento di un certo stile nei comportamenti e nell’uso delle parole.
Ieri invece Vito Crimi, nell’atto di entrare nella camera di consiglio chiamata a decidere le sorti del collega Silvio Berlusconi, ha optato per la goliardia più sgangherata e volgare nei confronti di un signore, il Cavaliere appunto, di 77 anni. Complice il solito profilo Facebook, ha espresso i suoi sentimenti nei confronti di Berlusconi, tirando in ballo la prostata e l’intestino dell’anziano ex premier. Davvero poco elegante. Ma soprattutto politicamente controproducente. Perché, condividendo un post che avrebbe dovuto far ridere, Crimi ha offerto un assist formidabile a Schifani (Pdl) che si è precipitato a scrivere a Grasso per chiedere la sospensione della Giunta per violazione della segretezza della camera di consiglio. In Giunta, intanto, i membri del Pdl minacciavano di boicottare i lavori e la rete veniva intasata anche dai Cinquestelle che accusavano Crimi di intelligenza con il nemico, compreso un acido tweet di Alessandro Di Battista (M5S). Dure critiche anche dai centristi e dal Pd.
Poi, gli uffici hanno fatto arrivare il dossier a Grasso che nel frattempo era a tavola con il Papa ad Assisi. Questa la risposta, in una nota: «Il presidente Grasso ritiene del tutto inqualificabile e gravemente offensivo quanto scritto dal senatore Crimi nei confronti del senatore Berlusconi durante la fase pubblica della seduta della Giunta. Anche tale comportamento verrà sicuramente valutato dagli organi competenti del Senato». Detto questo, Grasso ha rispedito la patata bollente al presidente della giunta Dario Stefàno che ha saputo tenere la barra dritta conducendo in porto la seduta: «Non era motivo sufficiente per sospendere i lavori perché il senatore Crimi ci ha dimostrato di aver semplicemente “ripostato” il post di un altro prima che si cominciasse la camera di consiglio. Anch’io, comunque, ho richiamato il senatore Crimi».
E Crimi, come si è giustificato? Ha prima scaricato tutto su un collaboratore, poi è corso davanti alle telecamere per dire «se il post lo avesse fatto Crozza, o un altro comico, tutti a ridere…Ora viene usata la Rete a loro uso e consumo. Se i falchi del Pdl si attaccano a questo per nascondere il tracollo del Cavaliere…». Poi via di corsa senza rispondere alle domande. Non si pente di avere dato a Berlusconi un ottimo argomento per insistere sull’imparzialità della Giunta? «Ma quando mai, io ho solo condiviso il post di un altro». È andata meglio a Michele Giarrusso (M5S) che ha postato dalla Giunta una foto insieme alla collega Fucksia (arrivata in ritardo). Giarrusso si è assentato alla toilette e quando è tornato gli è stato detto che si era già votato. A quel punto il grillino è sbiancato, ma era solo uno scherzo…


Related Articles

Il Prc pensa a cosa farà  da piccolo

Loading

Un congresso «lungo» sul ruolo dei comunisti, o assise subito e via il leader. Oggi il voto. Giovani a bordo campo Sessanta interventi, da mane a notte, stamattina altri trenta. A Roma, in un albergo a buon prezzo vicino alla stazione, il comitato politico del Prc è musi lunghi e facce preoccupate. Non è solo, si fa per dire, la sconfitta bruciante del 25 febbraio (con Rivoluzione civile, 2,25 per cento e neanche 800mila voti, meno dell’Arcobaleno del 2008). È la tripletta di pali infilati in pochi anni, il voto del 2008, le europee del 2009, la Federazione della sinistra (con Pdci ed altri, finita nel nulla); e ora il «disastro» di Ingroia.

La maschera dell’Alieno

Loading

UN GRILLO in maschera, venuto da un altro mondo, arranca sulla spiaggia d’inverno, supera in silenzio un paio di giornalisti, apre il cancello di casa sua e comincia a prenderci gusto. È la seconda volta che negando il suo aspetto umano si mostra senza volto, incappucciato com’è in uno speciale piumino da sci di colore blu su cui spiccano due grandi lenti scure che sembrano gli occhi di un insettone extra-galattico o siderale.

Il sogno infranto del ribaltone sotto le due torri

Loading

Amministrative 2016. A Bologna i primi exit poll danno il candidato dem in vantaggio. Lo sfidante è un testa a testa tra centrodestra e M5s. Coalizione civica punta al 10 per cento

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment