E ora che fare?

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La consapevolezza che questa Europa non diffonde né giustizia né diritti, anzi ci spoglia di democrazia e del controllo sulle scelte da fare per il bene comune, si diffonde a macchia d’olio in molti paesi e settori sociali.
La regola resta quella della competizione e del “non ci sono alternative” di thacheriana memoria. Tutto questo fa risorgere e rafforza movimenti nazionalisti xenofobi e fascisti, portando dentro la nostre civiltà odi e atti di squadrismo che ci rispediscono in un clima di intolleranza che il continente ha già conosciuto.
Grandi sono le responsabilità nazionali e quelle della Troika, che hanno provocato e provocano un allontanamento dalla dimensione europea anche da parte di chi ne era favorevole. A partire dai lavoratori che hanno visto un escalation di distruzione di diritti e di posti di lavoro in tutti i paesi del sud e dell’est dell’Europa, senza che nessun efficace contrasto da parte di organizzazioni politiche.
In Spagna la percentuale di disoccupati ha raggiunto il 40 per cento, il Portogallo e la Grecia stanno anche peggio, in Italia ogni giorno si chiudono fabbriche e sono ormai allo sgocciolo gli ammortizzatori sociali previsti, anche in Francia la situazione sta precipitando.
Eppure a tutto questo sembra non esserci altro che rassegnazione. Prosegue invadente e invasivo il “non ci sono alternative”, accompagnato dal miraggio di una crescita che, anche se arrivasse, farebbe bene solo ai ricchi, visto che al popolo si sta strappando ogni potere, e la diseguaglianza impera.
E allora, che fare? Esiste una possibilità per le tante e frammentate forze che si oppongono alla distruzione di ogni diritto di rafforzarsi? Esiste una possibilità per i movimenti sociali e le organizzazioni dei lavoratori di costruire una alleanza che ponga sul piatto della bilancia l’altra faccia della luna? Una alleanza che, a partire dalla difesa del ruolo della democrazia e dei diritti sanciti nella nostra costituzione, si ponga l’obiettivo di estendersi a livello europeo, con i movimenti sociali i lavoratori, che condividono la condizione di impoverimento e di attacco ai diritti?
Molte organizzazioni che fanno parte del Forum Sociale Mondiale e dell’Alter Summit ne discutono alla Casa Internazionale delle Donne il 28 settembre dalle ore 9,30 alle 19. L’invito è per tutti e tutte.


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