Auto, le vendite peggiori da 23 anni

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TORINO — Mai così male da 23 anni. Dal 1990, da quando esiste una statistica storica sul mercato dell’auto, in Europa non si è mai registrato un tonfo del genere del comparto. In tutto il resto del mondo il mercato continua a crescere. Nella Ue, secondo i dati dell’Acea, l’associazione dei costruttori, nei primi otto mesi dell’anno si registra un calo del 5,2 per cento con 7.841.596 veicoli immatricolati. La solita Gran Bretagna in controtendenza con un più 10,44 per cento.
La crescita di luglio, 4,9 per cento, è stata praticamente annullata dal calo di agosto: un contraccolpo immediato, di pari entità. E chi si era illuso si deve ricredere, nessuna ripresa. «Una doccia scozzese», la definisce il centro studi Promotor. Che aggiunge: «La contrazione nella Unione Europea è dovuta esclusivamente alla “zona euro”, dove nel periodo gennaio-agosto si accusa un calo dell’8,5 per cento, mentre nei Paesi che non adottano la moneta unica si registra una crescita del 5,4 per cento. Colpa degli effetti recessivi sull’economia delle politiche di austerity».
L’Italia occupa le posizioni basse in classifica: a luglio era il fanalino di coda, l’unico Paese con un meno davanti (—1,6%). Ad agosto il ribasso ha riguardato i principali mercati. Solo la Gran Bretagna ha guadagnato il 10,9 per cento, mentre la Germania ha ceduto il 5,5 per cento, l’Italia il 6,6 per cento. Almeno la consolazione di non essere l’ultimo in classifica: hanno fatto peggio la Francia (—10,5%) e la Spagna (—18,3%). In totale nell’Ue ad agosto sono state vendute 653.872 vetture nuove.
Fiat punta il dito sul «mercato italiano più sfavorevole rispetto a quello europeo» per i segni meno di luglio e agosto. I marchi del Lingotto nei due mesi estivi hanno segnato il meno 4,9 per cento in agosto (36 mila immatricolazioni) e il meno 1,1 a luglio (62.500 auto vendute). Da gennaio ad agosto le immatricolazioni di Fiat sono state quasi 508 mila con una quota di mercato pari al 6,2 per cento. Un anno fa era al 6,5 per cento. Il Lingotto è calato del 4,9 per cento rispetto ad un anno fa, a luglio la flessione era stata dell’1,1 per cento. Negli otto mesi ha perso l’8,9 per cento. Il marchio Fiat in agosto
ha perso meno del mercato (— 0,7%), il calo sugli otto mesi è del 2,1 per cento e la 500 e la Panda si confermano le vetture migliori del segmento A. Jeep segna un meno 8,1 per cento. Tonfo per Lancia (—13,6%) e per Alfa Romeo (—25,1%) con 3 mila veicoli immatricolate in Europa. «L’economia
reale, di cui il mercato auto è la principale cartina di tornasole, non mente: l’Italia arranca — dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto — attendiamo un gesto concreto di attenzione da parte del governo per uscire da questa situazione».


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In Gran Bretagna la Banca d’Inghilterra assicura il rifinanziamento del debito; crescente, visto che il deficit nel bilancio pubblico è al 7% del Pil, fissando il tasso di interesse e chiudendo il circuito tra la Banca Centrale ed il Tesoro. I titoli britannici non sono quindi volatili e sottoposti a speculazione: gli investitori istituzionali li acquistano, oggi anche con parecchi soldi in fuga dalla Spagna, accettando rendimenti negativi dato che i tassi inglesi sono inferiori all’inflazione.

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