“Mirafiori produrrà 25 mila Suv l’anno”

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FRANCOFORTE — Mirafiori produrrà 25 mila Suv all’anno. Per la prima volta dopo l’annuncio di Marchionne che ha sbloccato l’investimento per lo storico stabilimento torinese, Harald Wester, direttore operativo di Maserati e Alfa Romeo, spiega i dettagli di una operazione che sembrerebbe essere solo l’inizio di una serie di interventi per rimettere in funzione la fabbrica simbolo del gruppo. Nella giornata dedicata alla stampa i vertici Fiat, assenti Elkann e Marchionne, lasciano intravedere una parte dei programmi futuri. «Ingrandiremo la famiglia della 500», dice Olivier Francois, responsabile del brand Fiat illustrando una slide con due modelli coperti da un telone: la 500s, il minisuv di Melfi, e un modello ancora da annunciare. «Stiamo lavorando molto sui modelli del segmento C», aggiunge il leader delle attività europee, Alfredo Altavilla. Anche sul marchio Alfa? Alla domanda tutti i manager di Torino si stringono nelle spalle: il futuro del biscione è ancora top secret. Non resta che rivolgere la domanda a Wester, che di Maserati e Alfa è il numero uno.
Ingegner Wester, perché il futuro di Alfa è misterioso?
«Perché stiamo lavorandoci e non abbiamo novità da comunicare. Quando avremo certezze, piani da condividere, lo faremo».
Parliamo allora del suv Maserati di Mirafiori. Sarà realizzato sulla piattaforma del Jeep Grand Cherockee?
«No, assolutamente no. Sarà realizzato sulla stessa piattaforma che oggi utilizziamo alla Maserati di Grugliasco per la Quattroporte e la Ghibli».
Dunque costruirete a Mirafiori una linea gemella di quella di Grugliasco?
«Certo. Anche per avere maggiore flessibilità. La capacità produttiva di Grugliasco ha un limite. Oggi lavoriamo su due turni e dalla fine di settembre passeremo a produrre 135 auto al giorno. Ma non pensiamo di introdurre il turno di notte».
Come risponde il mercato?
«Direi molto bene. La Quattroporte l’abbiamo lanciata a fine gennaio e ha già raggiunto i 9.500 ordini. La Ghibli, lanciata ad aprile, è arrivata a 6.500. Insieme ai 4.000 ordini di due modelli non più recentissimi, come la Gran Turismo e la Gran Cabrio, arriviamo a 20 mila nell’anno, un risultato importante in questa fase di lancio. La vera potenzialità dei nostri nuovi modelli si vedrà il prossimo anno quando tutto il sistema andrà a regime».
Quanti Suv Maserati pensate di costruire a Mirafiori?
«Pensiamo di arrivare a circa 25 mila all’anno».
Investendo un miliardo di euro?
«Certo. Ma l’investimento non sarà solo sulla nuova linea che realizzerà il Suv. Mirafiori non è una fabbrica recentissima e c’è da prevedere che una parte dell’investimento riguardi anche l’ammodernamento strutturale dello stabilimento per poterlo utilizzare meglio nel medio termine».
Anche con questa precisazione però un miliardo è molto, non crede?
«È chiaro che sulla nuova linea non produrremo solo il Suv. Stiamo pensando anche ad altri modelli».
Può farci degli esempi?
«Penso ad auto del segmento di Gran turismo e Gran Cabrio, tanto per dare un’idea».
Sulla nuova linea di Mirafiori potrebbero essere prodotti anche modelli Alfa Romeo?
«Ho già detto che non parliamo di Alfa Romeo. In ogni caso la nuova linea di Mirafiori, quella del Suv, servirà solo per Maserati e non per altri marchi».
Quante persone pensate di utilizzare per produrre il nuovo suv?
«Questo non lo sappiamo ancora. Dipenderà da come verrà fatto l’investimento. Sappiamo che come azienda abbiamo una responsabilità sociale. Il numero delle persone che lavoreranno al suv dipende dal grado di automazione che avrà la linea produttiva».
Se Maserati pensa ad incrementare la produzione per cogliere l’onda favorevole del mercato del lusso, nello stand di fianco Luca di Montezemolo ha scelto la strategia opposta per le supercar della Ferrari. Presenta al mondo la «458 speciale» e spiega: «Nel 2013 e nel 2014 contia-
di ridurre del 5% la produzione nonostante le richieste siano molto superiori. Questo perché vogliamo rafforzare il valore dei nostri prodotti anche a vantaggio dei collezionisti». Maranello prevede di investire due miliardi in ricerca e sviluppo nel prossimo anno «al netto degli investimenti in Formula uno», spiega Montezemolo. Che promette di non parlare del futuro dei suoi piloti. Poi scherza: «Ne vedrò uno questa sera ma non so se riuscirò a convincerlo. È tedesco, si chiama Schumacher…».


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