Manconi: “Forse uno spiraglio per la morte di Giuseppe Uva”

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Roma – “Il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri ha risposto questo pomeriggio a una mia interrogazione sulla vicenda di Giuseppe Uva, operaio quarantenne morto a Varese nel 2008, dopo essere stato trattenuto quasi tre ore all’interno di una caserma dei carabinieri”. E’ quanto si legge in una nota di Luigi Manconi, presidente di A buon diritto onlus. “A tutt’oggi non si è giunti a una risposta giudiziaria – prosegue la nota – e, fatto ancora più grave, in questi cinque anni i carabinieri e i poliziotti responsabili del fermo non sono mai stati indagati, nonostante tre diversi giudici abbiano scritto in altrettante sentenze della necessità di approfondire quanto avvenuto in quella caserma. Il giorno 8 ottobre è stata finalmente fissata l’udienza in camera di consiglio per decidere in merito alla richiesta di archiviazione del pubblico ministero Agostino Abate con riguardo alla posizione processuale delle forze dell’ordine coinvolte. Il ministro Cancellieri ha dichiarato in aula di aver dato disposizioni all’ufficio dell’ispettorato generale di acquisire tutti gli atti necessari a valutare la sussistenza di profili di responsabilità in capo a chi ha avuto in mano il processo senza però indirizzarlo nel verso giusto. Come affermo da anni, insieme alla sorella della vittima e al suo avvocato, è assolutamente necessario avviare un’indagine che porti ad accertare quanto avvenne in quella caserma prima che la prescrizione giunga a cancellare questa atroce vicenda. E se, come sta avvenendo, il percorso per arrivare alla verità e alla giustizia inizia solo ora e con tanto ritardo lo si deve, e questa responsabilità non può essere ignorata e va tutta accertata, anche alla ostinata, pervicace negligenza di un pubblico ministero che per cinque anni non ha fatto ciò che poteva e doveva”.

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