Service tax, ecco come sarà distribuita tra inquilino e proprietario della casa

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ROMA — Dopo gli allarmi degli inquilini, emergono i primi dubbi di tutti. Ma la Service tax sarà più o meno cara dell’Imu? «Sarà più bassa e non sarà caricata sugli affittuari contro i proprietari », ha assicurato ieri il premier Letta. Anzi «risponderà a esigenze di equità e progressività ». E comunque «sarà più bassa della somma di Imu e Tares ». In attesa di verificarlo, si apre un piccolo giallo sul miliardo “fantasma”. In una prima bozza del decreto, il governo aveva inserito anche una norma che avrebbe tassato le case sfitte con l’Irpef (e le addizionali), oltre che con l’Imu. Come in passato, ai tempi dell’Irpef fondiaria. Un’operazione da un miliardo di gettito, appunto. Poi ieri Palazzo Chigi ha smentito tutte «le indiscrezioni su nuove ipotesi di tassazione sulle seconde case, per coprire il provvedimento sull’Imu». Si apre dunque un buco nelle coperture? Forse no, se l’esecutivo estenderà la Service tax anche agli immobili non locati. Come dimostra una simulazione della Uil, Servizio politiche territoriali.
PRIMA CASA
L’Imu sarà zero quest’anno per tutte le prime case (ad esclusione di abitazioni signorili, ville, castelli). Sempre che entro il 15 ottobre il governo trovi i due miliardi per cancellare anche il saldo di dicembre (e il miliardo dalle case sfitte doveva, nelle intenzioni, garantire metà copertura). Lo sconto Imu dunque quest’anno vale in media 225 euro, ovvero quanto versato lo scorso anno da 19 milioni di famiglie. Ma a dicembre, in ogni caso, si dovranno pagare i 34 euro (sempre in media) per la componente “servizi indivisibili” della Tares (illuminazione, anagrafe, strade, polizia municipale,
etc.). A parte, i rifiuti. Dal 2014 arriva poi la Service tax, circa 112 euro medi, la metà dell’Imu 2012. Il risparmio c’è, garantito dai due miliardi che lo Stato “sconterà” ai Comuni, dal prossimo anno.
CASA IN AFFITTO
Cosa succederà a chi affitta seconde e terze abitazioni? Tra Imu e cedolare secca (nell’ipotesi si considera il canone concordato), il proprietario quest’anno deve al fisco 2.164 euro, ben 367 euro in meno del 2012, grazie alla novità del decreto (retroattiva, si applica già nel 2013): l’aliquota della cedolare è ridotta dal 19 al 15% (da calcolare su 9.400 euro di affitto medio annuo). Gli inquilini invece non versavano nulla l’anno passato (tranne la tassa rifiuti). Nel 2013 devono però 34 euro extra per i servizi. Tra un anno il proprietario pagherà di più: 2.254 euro perché si aggiunge l’80% della Service tax a lui spettante. Mentre all’affittuario il restante 20%: 22 euro. Sempre che l’ipotesi 80-20, ventilata due giorni fa dal ministro Delrio, sia confermata nel decreto di metà ottobre sulla Service.
CASA SFITTA
Tramontata l’idea di far rientrare nell’Irpef metà della rendita catastale rivalutata al 134% delle case lasciate “a disposizione” (come le case delle vacanze), i proprietari di abitazioni sfitte quest’anno pagano 951 euro in media, tra Imu e Taresparte servizi (i rifiuti sono sempre a parte). Si tratta di 7 milioni e mezzo di proprietari, tra persone fisiche e giuridiche, che nell’ipotesi di studio verserebbero 133 euro in più rispetto allo scorso anno, a causa dei rialzi di aliquota decisi da molti Comuni. Ma cosa succede nel 2014? Qui siamo nel campo delle ipotesi. Una di queste viene considerata interessante da chi fa i conti in queste ore. E cioè quella di estendere la Service tax anche alle case sfitte. Del tutto sensato, visto che nella logica della nuova tassa federalista anche queste abitazioni usufruiscono dei servizi comunali. Ma poiché non hanno inquilini, a loro spetterebbe il 100% della Service (non più l’80%). Se si somma all’Imu la Service tax (112 euro) si arriva dunque a 1.029 euro. Quanto gettito darebbe questa Service in totale? Moltiplicando 112 euro per 7,5 milioni di case sfitte si ottengono 840 milioni di euro. Quasi il miliardo “fantasma”, appunto.


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