Pace sull’Imu, si litiga sull’Iva Fassina: aumenterà. Insorge il Pdl
ROMA — «Abbiamo dato risposte concrete — diceva ieri mattina il presidente del Consiglio, Enrico Letta, ospite di Radio Anch’io —. Misure importanti da cui l’Italia può trarre grande giovamento. Dalla nuova Service tax, in particolare, ci sarà più equità. Le famiglie numerose saranno meno penalizzate rispetto a quanto l’Imu faceva oggi». Già, il day after dell’Imu sembrava cominciato proprio bene. In quegli stessi minuti, però, contro il governo, muoveva critiche durissime l’ex premier, Mario Monti: «La vicenda dimostra che l’intimidazione paga — le parole del Professore, leader di Scelta civica a RaiNews —. Letta ha preferito assicurare la sopravvivenza del governo con questa resa sull’Imu. In questo modo ha ceduto al Pdl. Io continuo a sperare che l’esecutivo duri, ma mi auguro che abbia spina dorsale e non sia smidollato e in balìa delle pressioni dell’una e dell’altra parte». Severo giudizio di Monti che, in questo caso, trova concorde, su Twitter, anche il suo ex ministro Corrado Passera: «Certo che mi sembra eccessivo togliere l’Imu nel 2013. Dal 2014 mi sembra invece che sia solo un cambio di nome. Cattiva politica».
Ma la vera «bomba» di lì a poco l’avrebbe lanciata Stefano Fassina, il viceministro Pd dell’Economia, intervenendo sul sito dell’Huffington Post : «In una fase così difficile, dedicare un miliardo per eliminare l’Imu per meno del 10 per cento degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare, ad esempio, il rinvio dell’aumento dell’Iva, previsto oramai irrimediabilmente, grazie alla vittoria del Pdl, per il 1 ottobre».
Irrimediabile l’aumento dell’Iva a ottobre? Puntuale è scoppiato il putiferio dentro lo stesso governo, scavando una nuova trincea tra i partiti della maggioranza. Categorico, il leader del centrodestra, Silvio Berlusconi a Studio aperto : l’Iva non va «assolutamente aumentata», anche perché «non c’è una sicurezza» che aumenti le entrate. Un Cavaliere che due minuti prima, aveva «incassato» sull’Imu: «Era un obiettivo importante, atteso da tutti. E agli italiani oggi dico “ricordate di chi è il merito”». Pronta e telegrafica su Twitter la reazione del vicepremier Angelino Alfano: «Togliendo Imu abbiamo mantenuto impegno elettorale. Iva può essere frenata, evitando aumento 1%. Fiducioso che riusciremo a centrare obiettivo». Così pure il suo collega alle Infrastrutture, Maurizio Lupi: «L’Iva non aumenterà». Una levata di scudi, insomma, da parte di tutto il Pdl: da Renato Brunetta, presidente dei deputati («Fassina straparla. Non ci sarà alcun aumento dell’Iva, come da accordi di maggioranza») a Fabrizio Cicchitto («Abbiamo l’impressione che il presidente Letta nutra qualche serpe in seno»).
Nodo intricato, l’aumento dell’Iva: «Faremo di tutto per evitarlo, anche perché non farebbe bene all’economia», rassicurano da Palazzo Chigi, «e comunque quando c’è la volontà politica, come dimostra l’Imu, le risorse per la copertura si trovano». Ma contro l’ipotesi di Fassina va registrata anche la presa di posizione di Matteo Colaninno, responsabile economico del suo stesso partito: «Il Pd metterà in atto ogni sforzo per far sì che non ci sia il previsto aumento delle aliquote». La conferma arriva dal segretario nazionale, Guglielmo Epifani: «Ieri sono stati presi i primi provvedimenti sull’Imu, il percorso si completerà con la manovra di bilancio di settembre e ottobre. L’Iva, la cig e gli esodati devono stare in questa seconda parte». Nutre timori, però, Susanna Camusso, leader della Cgil: «L’aumento dell’Iva vorrebbe dire di nuovo per le fasce più deboli un aumento dei costi». E la Lega, con Massimo Garavaglia, pone l’altolà: «Il governo dica se aumenterà o meno l’Iva».
Nuove nubi, dunque, s’addensano sull’esecutivo. Perché comunque anche la nuova Service tax del 2014 sembra far storcere il naso a molti: «Ciò che esce dalla porta rientrerà presto dalla finestra sotto mentite spoglie», si legge in un post del gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera sul blog di Beppe Grillo. Pure il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, non nasconde il suo cruccio: «È una partita di giro». Ironizza Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia): «La famosa Service tax significa una tassa che fa pagare ugualmente gli italiani ma in inglese…». E mentre il Pdl esulta, la base del Pd invece è in rivolta. Il giudizio dei militanti Democratici sui social network è univoco: «L’Imu era il primo punto del programma di Berlusconi. Avete pagato una cambiale. Vergogna». Commenti al vetriolo sul profilo Facebook di Epifani: «Se la vostra strategia è quella di far arrivare Grillo al 60 per cento siete sulla strada giusta!». E a L’Espresso il sindaco «rottamatore» di Firenze, Matteo Renzi, dice: «In questi mesi si è sentita solo la voce del Pdl sull’Imu… Il Pd faccia il Pd».
Fabrizio Caccia
Related Articles
Quel sorriso del Capo lungo più di vent’anni
Chi pensa che la costruzione del consenso e il culto del leader attraverso i media siano un’invenzione recente, brevettata da Silvio Berlusconi, per ricredersi deve guardare Il sorriso del Capo. Un film di Marco Bechis e Gigi Riva, presentato in anteprima al Festival di Torino. È una catena di documenti d’epoca dell’Istituto Luce in gran parte inediti.
Populisti a due velocità l’Ukip vola in Inghilterra in Olanda crolla Wilders
Urne chiuse, le tendenze di exit poll e dati parziali Le amministrative puniscono Tory e lib-dem
Le riforme della ricostruzione
L’INVENZIONE politica e istituzionale battezzata “Seconda Repubblica” è crollata miseramente e rischia di seppellire il paese sotto le sue rovine. Un esito purtroppo prevedibile, viste le illusioni sulle quali quella nuova fase era stata fondata.