«Matti, eversivi e comunisti» I magistrati secondo Silvio

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Cercare battute, sfoghi, malizie, attacchi, sfuriate berlusconiane contro i giudici, al contrario, è come cercare paglia in un pagliaio. Sono venti anni che spara a zero, il Cavaliere. Perfino come quando, nel caso della sentenza dell’altro ieri, lo stesso Giornale che gli è fedele, certifica in un titolo che la corte che ha confermato la sua condanna era composta da «toghe moderate e di lungo corso». Anziani signori difficili da bollare come «toghe rosse», «talebani» o «femministe comuniste»… Ecco una raccolta dei giudizi più sferzanti.
Antropologicamente— «Questi giudici sono doppiamente matti! Per prima cosa, perché lo sono politicamente, e secondo sono matti comunque. Per fare quel lavoro devi esser mentalmente disturbato, devi avere delle turbe psichiche. Se fanno quel lavoro è perché sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana». (Intervista a Boris Johnson, direttore di The Spectator poi sindaco di Londra e Nicholas Farrel, editorialista de La Voce di Rimini, commentando l’accusa ad Andreotti di essere un mafioso, 4/9/03. Commento di Giuliano Ferrara sul Foglio del giorno dopo: «Un adorabile mattocchio che non conosce i confini tra i soldi, la politica, la legge e il teatro»).
Bulgaro — «Combatto questa battaglia perché sono un uomo onesto: sto difendendo i poveracci, e sto difendendo anche voi. Non possiamo permettere che arrivi qui in Italia un qualsiasi procuratore bulgaro e ci arresti!». (Agli altri leader della coalizione di destra, contro l’ipotesi del mandato di cattura europeo, Repubblica 8/12/01).
Cancro — «Un pugno di magistrati militanti utilizza la giustizia a fini politici per far cadere il governo. È un cancro che bisognerà estirpare affinché l’Italia diventi a tutti gli effetti uno Stato di diritto» (a Le Figaro, 19/5/03).
De Pasquale — «C’è un processo, il processo Mills, che è tutta una barzelletta e che sta arrivando alla prescrizione. Ma il pm di Milano De Pasquale, che è quello che ha attaccato Craxi, che ha fatto morire Cagliari che si è ucciso, visto che il processo Mills sta arrivando alla prescrizione si è inventato la seguente storia: il reato di corruzione, che in teoria potrebbe anche perfezionarsi quando c’è l’accordo fra corruttore e corrotto, sicuramente c’è quando il corruttore dà i soldi al corrotto. De Pasquale invece si è inventato che il reato di corruzione c’è soltanto quando il corrotto comincia a spendere i soldi. Quindi se il corrotto è uno che risparmia, il reato non è stato consumato. Questa è una cosa che potrebbe attribuirsi alla follia e alla fantasia di un pm di parte come De Pasquale» (agenzie varie, 28/9/10).
Eversivi — «Abbiamo avuto le Brigate rosse che usavano i mitra, ma certi pubblici ministeri sono peggiori perche usano il potere giudiziario, sono piu pericolosi per la democrazia» (13/4/11, ai corrispondenti esteri, ripreso da tutte le agenzie).
Femministe comuniste — «Non sono 100 mila euro al giorno: sono 200 mila al giorno. Una cifra decisa da tre giudichesse femministe e comuniste. È una cosa che non sta nella realtà: 36 milioni con un arretrato di 76 milioni. Questi sono i giudici di Milano che mi perseguitano dal ’94». (Contro la corte che aveva deciso sulla sua sentenza di divorzio da Veronica Lario, Corriere 9/1/13).
Golpisti — «In una democrazia liberale i magistrati politicizzati non possono scegliersi, con una logica golpista, il governo che preferiscono. Questo diritto spetta agli elettori». (Lettera al Foglio 30/4/03).
Ilda Boccassini — «Secondo la Boccassini io non conto niente, non faccio campagna elettorale, non tengo insieme il centrodestra. Dovrebbe andare sotto processo per aver impiegato risorse dello stato su un’accusa inesistente». (Sul processo Ruby, Corriere 16/1/13).
Legittimo sospetto — «Appare quindi evidente che non si possa non ravvisare un legittimo sospetto di conclamata imparzialità da parte di chi (…) ha pesantemente criticato l’operato del governo da lui presieduto anche in relazione a propri tragici fatti di vita personali che certamente inficiano la serenità di giudizio» (richiesta di ricusazione dei legali di Berlusconi contro Alessandra Galli, giudice del processo Mediaset, figlia del magistrato Guido ucciso nel 1980 da Prima Linea, rea di aver detto nel «Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo» al Quirinale questa frase: «Non riesco ad accettare la costante denigrazione del lavoro di mio padre e ora mio») (Corriere, 16/3/13).
Macigno — «C’è un macigno sul nostro sistema democratico, che è costituito da questa organizzazione interna… Ci sarebbe da chiedere una commissione parlamentare che faccia nomi e cognomi e dica se, come credo io, c’è una associazione a delinquere nella magistratura, tra giudici di sinistra che vogliono sovvertire il risultato elettorale» (Ansa 1/10/10).
Nemica — «È curioso sostenere, come ha fatto la Corte d’Appello, che Nicoletta Gandus, pur essendo un mio palese nemico politico, nel momento in cui arrivasse a scrivere una sentenza nei miei confronti saprebbe non venir meno al vincolo d’imparzialità impostole dalla Costituzione» (a Bruno Vespa, nel libro Viaggio in un’Italia diversa, settembre 2008, contro la presidente della X sezione penale del Tribunale di Milano, delegata al caso Mills e definita «un’attivissima militante della sinistra estrema»).
Odio — «È una condanna senza effetti pratici, emessa solo per sfregiare la mia immagine. È un verdetto che dimostra l’odio ideologico senza confine dei giudici di Milano nei miei confronti» (Ansa, 4/12/97 dopo la condanna a 16 mesi per falso in bilancio nell’acquisto della società cinematografica Medusa).
Playboy — «È un diritto dei cittadini rivolgersi alla Cassazione se l’atmosfera non fa presagire che ci sia un giudizio imparziale perche magari qualcuno ha fregato la fidanzata al presidente del tribunale: a noi succede perche siamo tombeur de femmes. Mai di un amico, però di un magistrato questo è decente…» (S.B. per spiegare le rogatorie e la legge Cirami; Ansa, 11/5/03).
Qua e là — «Molti operatori di polizia che ho incontrato dicono che ci sono giudici che stanno più di là che di qua. Più vicini a chi commette delitti che ai servitori dello Stato» (Repubblica 5/12/2000).
Record: «Sono l’uomo piu imputato della storia e dell’universo. Ci sono state 2.564 udienze contro di me e contro il mio gruppo. Sono piu di mille i magistrati che si sono occupati di me senza successo. E continuano, sapendo bene di non poter arrivare a condanna, ma mettendomi sui giornali di tutto il mondo e gettando fango su di me e sulle mie aziende, e facendomi perdere un sacco di tempo e di soldi» (La Telefonata, 28/3/11).
Sistema solare — «In totale più di cento procedimenti, 900 magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria e della Guardia di Finanza, 2.500 udienze in quattordici anni, più di 180 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti. Dei record davvero impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare» (S.B. a Bruno Vespa, nel libro Viaggio in un’Italia diversa, settembre 2008).
Tricoteuse rossa — «Ho visto che la “tricoteuse rossa”, la signora Paciotti, è rimasta vittima di uno scippo, e me ne dispiace anche perché le ha comportato danni e fratture. Ma forse questo non sarebbe successo, se i colleghi della signora nel Palazzo di Giustizia milanese non avessero impiegato i soldi dei contribuenti solo per correre dietro alle accuse nei miei confronti, basate sul solito teorema» (Contro Elena Paciotti, presidente dell’Anm, già bollata come «la dama rossa delle procure», Repubblica 16/7/98).
Uno Bianca — «Si può parlare male della polizia per la Uno bianca? E allora in tutti i settori possono esserci dei corpi deviati». (Corriere, Ansa, 14/3/96 dopo l’arresto del giudice Renato Squillante: «In tutti i settori ci possono essere corpi deviati. Io ho una grandissima stima per la magistratura ma ci sono toghe che operano per fini politici, sono nuclei che non hanno fini di giustizia ma puntano a eliminare gli avversari politici attraverso l’uso tempestivo della giustizia»).
Vietnam — «Non sono giudici, sono avversari politici, nemici, competitors, quelli del pool soffrono di una malattia simile alla sindrome del Vietnam… Gente che si è abituata alla violenza e ora non riesce più a riadattarsi alla vita normale» (Repubblica, 07/10/1995).
Y outube — «Io sono il maggiore perseguitato dalla magistratura di tutte le epoche, nella storia degli uomini, in tutto il mondo. Perche ho subito piu di 2.500 udienze. E ho la fortuna, avendo lavorato bene nel passato, avendo messo da parte un patrimonio importante, di aver potuto spendere piu di 200 milioni di euro per consulenti e giudici… ehm… avvocati. La persecuzione naturalmente continua…» (Conferenza stampa, 9/10/09, www.youtube.com/watch?v=ptQ5uE0T5nc).
Zibaldone — «La gente non considera reato quello per cui sono stato condannato. Da un nostro sondaggio risulta che il 53,4% degli italiani reputa il reato poco grave, il 35% per nulla grave. È come fare delle operazioni all’estero per comprare un calciatore o come possedere più del 25% di una tv. Ma che reati sono questi? Soltanto da noi è così. Ma non nella coscienza dei cittadini… Dare soldi alla Guardia di Finanza, per esempio, non è considerato reato dall’88% degli italiani» (16/7/98, dopo condanna per 20 miliardi dati a Bettino Craxi tramite la All Iberian).


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