Processo imminente a Bo Xilai Rischia 15 anni per corruzione

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I reati contestati ieri sigillano una vicenda cominciata nel febbraio del 2012 e diventata lo scandalo politico più rilevante in Cina dall’arresto della Banda dei Quattro nel 1976. Allora Bo era segretario del Partito nella metropoli di Chongqing, ex ministro e aspirante membro del comitato permanente nel politburo da nominare entro il 2012. La caduta è stata innescata dalla fuga del suo ex braccio destro Wang Lijun nel consolato Usa di Chengdu. Fu allora che si riaprì il caso del britannico Neil Heywood (probabilmente legato ai servizi) trovato morto a Chongqing nel novembre 2011. Emerse che l’occidentale, in passato vicino al clan Bo, sarebbe stato fatto eliminare dalla moglie del politico, Gu Kailai, condannata per omicidio nell’agosto 2012 dopo essersi autoaccusata. Rimosso da tutte le cariche, espulso dal Partito, sparito dalla circolazione da quasi un anno e mezzo, indagato per una serie di violazioni della disciplina del Partito, l’ambizioso Bo ha in realtà pagato un conto anche politico. Il modello-Chongqing mischiava retorica neomaoista e culto della personalità (la propria), grande capacità di attrazione di investimenti ma pure politiche sociali definite «di sinistra». Una linea opposta a quella degli allora leader Hu Jintao e Wen Jiabao.

Col processo a Bo, il segretario Xi Jinping può dunque mostrare che la sua linea anticorruzione colpisce anche in alto. E Xi può soprattutto chiudere definitivamente una pagina che ha mostrato una pericolosa spaccatura ideologica interna al Partito, riportando chi fosse sedotto stato da Bo nell’ovile dell’unità .

Marco Del Corona


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