‘I poliziotti mi hanno picchiato’

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Guarda il verbale di pronto soccorso

Nel blitz della polizia italiana avvenuto la notte tra il 28 e il 29 maggio nella villa romana di via di Casal Palocco 3 l’obiettivo era Mukhtar Ablyazov, ex banchiere e oppositore numero uno del dittatore kazako Nursultan Nazarbayev.

Ma lui non c’era e nei guai sono finiti i suoi parenti: la moglie Alma Shalabayeva, la più piccola delle figlie, Alua (6 anni) e il cognato Bolat Seraliyev, 47enne marito di Venera, sorella di Alma. Quest’ultima, insieme alla piccina, è stata ingiustamente espulsa e spedita in Kazakistan il 31 maggio.

Mentre Bolat, inizialmente trattenuto dalla polizia insieme alla cognata Alma, la sera del 30 maggio si è presentato al pronto soccorso dell’Aurelia Hospital di via Aurelia 860. Per farsi curare in seguito alle botte, sostiene lui, prese dagli agenti proprio nella notte della tragica azione di polizia ora – insieme alla successiva deportazione di Alma e Alua – al centro della furibonda polemica politica in Italia e non solo.

Martedì 16 luglio, in Parlamento, il ministro dell’Interno ha sostenuto che nelle foto segnaletiche scattate alle ore 18 del 29 maggio, Seraliyev non presentava alcuna lesione facciale. Invece, dal verbale di pronto soccorso redatto all’Aurelia Hospital la sera successiva (qui il documento), la diagnosi parla di trauma cranico facciale non commotivo, di distrazione al rachide cervicale, oltre che di diverse contusioni, al naso, al labbro superiore, alla parte destra del torace, contusione alla piramide nasale.

E Bolat ha descritto su “La Stampa” di oggi, 17 luglio, i dettagli dell’aggressione. Madina Ablyazova, la figlia maggiore del dissidente Ablyazov, nella sua intervista concessa a “l’Espresso” a Ginevra, la prima rilasciata dopo la deportazioni della mamma e della sorella (e pubblicata il 14 giugno), aveva già denunciato le botte allo zio.  Furibonda con l’Italia, Madina Ablyazova aveva dichiarato al nostro giornale: «Non mi stupirei se dietro a questa operazione ci possano essere i buoni rapporti tra il dittatore Nazarbayev e il governo italiano. D’altronde tutti sanno degli ottimi rapporti tra il presidente kazako e Silvio Berlusconi».


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