Una squadra e 40 mila euro Barca, tour da outsider per puntare alla segreteria
ROMA — Mentre nel Pd va in scena il tormentone «Renzi si, Renzi no», Fabrizio Barca continua il suo giro per l’Italia, battendo a tappeto circoli e federazioni del Partito democratico. L’ex ministro si ostina a dire che non è in lizza per la segreteria: «Vuole sapere perché lo faccio, lo spiego con un’espressione femminile “perché mi piace”. Voi donne potete dirlo, ebbene lo diciamo anche noi uomini. Del resto, il Pd è l’unico partito rimasto in circolazione e io spero che il mio contributo serva a una seria discussione congressuale: proprio con questa impostazione ho spinto Renzi ad andare sui contenuti».
Così Barca. Ma un documento trovato dal sito «The Front page» sembrerebbe dimostrare che l’ex ministro ha un obiettivo più ambizioso. Si tratta di una sorta di «contratto» sottoscritto con la sezione del Pd di via Giubbonari, quella che ha dato la tessera a Barca, una sezione storica del fu Pci. È un testo che, trattando anche il delicato tema dei finanziamenti alle iniziative dell’ex ministro, per trasparenza, è stato messo sul sito di Barca. Ecco il passaggio chiave: «Sotto il profilo organizzativo, la realizzazione del progetto (di Barca, ndr) richiede la costituzione di un team di risorse umane adeguate allo scopo. In relazione alle attività che dovranno essere svolte, il gruppo di lavoro sarà formato da quattro persone. Per ciò che attiene alle risorse economiche che dovranno essere attivate, per quanto riguarda i profili logistici non si renderà necessario acquisire finanziamenti essendo i costi relativi, limitati alle più sobrie esigenze di viaggio, a carico dei soggetti che promuovono la discussione ed effettuano gli inviti. Sarà invece necessario disporre di risorse per finanziare il team di lavoro nonché per il sito. Si è valutato che per tali esigenze le risorse necessarie ammontano a circa euro 40.000. Per la copertura di tali fabbisogni finanziari, si è manifestata la disponibilità dello stesso Fabrizio Barca e di altri soggetti privati».
E ancora. «Il Circolo Pd Centro storico di Roma, avendo ravvisato l’utilità del Progetto per il dibattito sui temi del governo e del Partito ha deliberato, nella misura in cui ciò non interferisca con le ordinarie attività del Circolo, di mettere a disposizione gli spazi presso la sede del Circolo per lo svolgimento di periodiche riunioni di coordinamento. Fabrizio Barca, come è appena il caso di segnalare, apporterà il suo contributo al Progetto senza remunerazione alcuna, si avvarrà dei servizi messi a disposizione dal Circolo e da lui coordinati e insieme al Circolo predisporrà, a fine luglio e inizio novembre, una breve Relazione sullo stato di attuazione del progetto. Un importo pari al 2% della donazione complessiva sarà devoluto al Circolo stesso a copertura delle spese generali sostenute in relazione alla messa a disposizione dei propri spazi per lo svolgimento di periodici incontri e riunioni di coordinamento del gruppo di lavoro coinvolto nella realizzazione del progetto».
Tutto ciò solo per «contribuire al dibattito nel Pd?». Guardando il sito di Barca i dubbi aumentano: l’ex ministro dà conto dei suoi spostamenti (luglio è un mese pieno di iniziative dal Piemonte alla Toscana, passando per il Veneto e l’Emilia) e fornisce un resoconto dei suoi incontri, in cui viene riportato il numero dei partecipanti. Barca continua a dire che il suo obiettivo non è la segreteria, ma nel Pd qualcuno crede che possa esse lui il vero outsider in questa partita congressuale…
Maria Teresa Meli
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