Violenza domestica, la seconda causa di morte in gravidanza

Loading

ROMA – La violenza domestica è la seconda causa di morte in gravidanza dopo l’emorragia per le donne di età compresa tra i 15 e i 44 anni. È quanto emerge dai dati dell’Oms presentati oggi a Roma dall’O.N.Da

Nel mondo una donna su quattro è stata vittima di una forma di violenza in gravidanza. “Il 30 per cento dei maltrattamenti ha inizio proprio durante il periodo della gestazione – riferisce  Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di psichiatria – e una donna su quattro è tuttora vittima di abusi in questa fase della vita”. Le conseguenze vanno dal distacco di placenta  a disturbi alimentari, da infezioni a problemi psichici, come disturbi d’ansia e del sonno, dall’abuso di alcol e farmaci  a tentazioni suicidarie. Nella maggior parte dei casi (69 per cento) la violenza prosegue anche dopo la maternità.

A subirne le conseguenze non è solo la madre: l’Oms precisa che anche il bambino ne risente dalla fase fetale all’età adulta. ”Anche per il figlio vi sono rischi drammatici  – sottolinea Mencacci – come la morte fetale, il parto pretermine, la poliabortività, nonché conseguenze psichiche pesantissime”. Studi recenti hanno dimostrato che l’esposizione alla violenza domestica modifica alcune aree cerebrali dei bambini, con il rischio di sviluppare disturbi d’ansia.

Dai dati emerge anche che la metà dei mariti violenti lo è anche con i figli: il 60 per cento delle mamme di bambini ricoverati per maltrattamento aveva subito violenza dal partner. Se si cresce in un clima di violenza si ha il 50 per cento di probabilità in più di abusare di alcol e droga, un rischio sei volte maggiore di suicidio, più alte probabilità di sviluppare effetti di stress sul cervello e comportamenti delinquenziali. Inoltre, figli di uomini violenti hanno una probabilità sei volte maggiore rispetto agli altri di diventare violenti.


Related Articles

E ora parte il secondo round Obiettivo: conquistare le Partite Iva

Loading

 La novità  potrebbe essere clamorosa nell’atlante socio-politico italiano ma provenendo dallo staff del diretto interessato, Giuliano Pisapia, va presa con tutti i caveat di questo mondo. Secondo i dati sul profilo dei votanti, ricavati da migliaia di interviste con gli elettori realizzate nei giorni-clou e sciorinati martedì sera a Milano in un incontro dei sostenitori del centrosinistra, su 100 lavoratori autonomi ambrosiani presentatisi ai seggi addirittura 52 avrebbero votato per lo sfidante e solo 35 per il sindaco uscente.

Rapporto Censis. Senza furore, con il virus della sfiducia avanza l’uomo forte

Loading

Italia 2019. Pubblicato il 53esimo rapporto Censis sulla società italiana 2019. Un ritratto su un paese «stressato» dove il «48% vuole l’uomo forte»

Nel 2010 oltre 5800 esecuzioni: la pena di morte resta in 42 paesi

Loading

 

Rapporto 2011 “La pena di morte nel mondo” di “Nessuno tocchi Caino”. Sono 155 i paesi al momento che hanno deciso per legge o in pratica di abolirla. Nel corso del 2010, i paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni capitali sono stati almeno 22

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment