«Quirico sta bene». La Bonino riaccende la speranza

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Emma Bonino non esita: «Domenico Quirico è vivo». Soltanto dopo, sempre parlando ai microfoni di Radio24, il ministro degli Esteri precisa che questa notizia sullo stato di salute dell’inviato della Stampa risultava alla Farnesina «fino a qualche giorno fa». Ma quello che rimane in bocca è il sapore delle prime parole del ministro, di una gran bella notizia. E il ministro Emma Bonino si affretta a farne seguire un’altra: «Abbiamo trovato una strada giusta per una soluzione giusta e rapida per risolvere la vicenda dei Marò». Era da venti giorni che non si erano più avute notizie dell’inviato di guerra della Stampa . Domenico Quirico è sparito in Siria il 9 aprile scorso. E di lui nulla si era saputo fino al 6 giugno, quando una telefonata breve, brevissima, pochi secondi, aveva raggiunto le orecchie di sua moglie. Qualche parola, quelle che servivano a far tirare l’attesissimo sospiro di sollievo: «Sto bene». L’inviato del quotidiano torinese era riuscito a chiamare la sua famiglia da Qusayr. La Farnesina aveva confermato l’episodio, senza aggiungere troppi dettagli. Subito dopo, infatti, aveva anche implorato il massimo riserbo per la vita di Domenico in bilico nelle mani dei ribelli siriani. Ieri , però, la nuova buona novella. Domenico è vivo. «Per lui abbiamo contatti in tutte le direzioni», ha detto Emma Bonino. E ha spiegato: «Le nostre ricerche stanno continuando con i canali diplomatici ufficiali, i servizi e i contatti con i vari gruppi attivi nel Paese. La situazione in Siria è molto complicata, non c’è un esercito regolare contro un altro esercito regolare, ma c’è invece una miscela di gruppi di diversa natura, sciiti, sunniti, jihadisti, se non proprio qaedisti. Una vera polveriera che bisogna evitare di far esplodere». Per Domenico si sta muovendo massicciamente la nostra diplomazia, ma anche tutte le associazioni arabe della stampa che, riunite al Cairo, hanno raccolto l’appello lanciato dalla federazione internazionale dei giornalisti e dal segretario della Fnsi Franco Siddi. Intanto sembra avviarsi a soluzione la vicenda dei nostri due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, arrestati in India nel febbraio 2012 per aver ucciso due pescatori nelle acque del Kerala.

«La vicenda dei due marò è finalmente incanalata sulla strada giusta dopo essere stata gestita in una maniera un po’ pasticciata», ha dichiarato il titolare della Farnesina, spiegando che ai primi di luglio si dovrebbe celebrare il processo davanti ad una corte speciale di New Delhi. E’ piuttosto critica la Bonino rispetto alla precedente gestione dei due marò che sono rientrati in patria due volte, nel dicembre 2012 e in marzo 2013, quest’ultima volta fatti tornare indietro dopo un’inutile braccio di ferro con il governo indiano.

«Il processo in Italia se lo volevamo fare lo potevamo fare prima», ha detto il ministro Bonino ricordando che un recente accordo bilaterale con l’India permetterà ai due marò di scontare in Italia un’eventuale condanna.

Alessandra Arachi


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