Ue, sì ai negoziati ma basta violenza colloqui a ottobre, Erdogan esulta

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I ministri degli Affari europei dei Ventisette, riuniti a Lussemburgo, hanno dato luce verde all’immediata apertura del capitolo 22, dedicato alla politica regionale, uno dei 35 un cui si articola la trattativa per l’ingresso di Ankara nell’Unione, rispettando così la scadenza del 26 giugno. Tuttavia è stato deciso di far ripartire i negoziati dopo uno stallo di tre anni in autunno, quando la Commissione europea avrà presentato un rapporto sui progressi istituzionali di Ankara. Il premier turco, Recep Tayyp Erdogan, non ha nascosto la sua soddisfazione dopo i timori che gli idranti e i lacrimogeni contro i manifestanti portassero a una fumata nera per Ankara. «E’ esattamente ciò che speravamo», ha commentato, «credo che, in poche settimane, dopo le informative sui progressi istituzionali, partiranno i negoziati, non c’è alcuni problema».
A sbloccare l’impasse tra i Ventisette, che vedeva la Germania, l’Austria e l’Olanda frenare sulla ripresa dei negoziati, è stata una proposta di compromesso di Berlino che ha anche voluto posticipare il negoziato rispetto alle sue elezioni per la cancelleria di settembre.


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