“In carcere i banchieri incompetenti” proposta shock del Parlamento inglese

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LONDRA — I grandi banchieri dovrebbero finire in prigione, se le banche da loro amministrate falliscono a causa di come le gestiscono. E’ la raccomandazione che la commissione finanze della camera dei Comuni ha presentato ieri al ministro del Tesoro George Osborne, in un atteso rapporto sullo situazione del settore bancario alla luce degli scandali che lo hanno contrassegnato negli ultimi anni. Il rapporto afferma che un comportamento “avventato” da parte dell’amministratore delegato di una banca dovrebbe dare luogo a un’incriminazione penale e a una condanna carceraria, e che è dunque compito della giustizia predisporre meccanismi per sanzioni di questo tipo. Le nuove norme mirano a costringere i manager ad assumersi piena responsabilità. Davanti a una bancarotta, in sostanza, non dovrebbe bastare dimettersi, per di più con bonus e lauta liquidazione. Chi sbaglia, deve pagare, specie se i suoi errori sono il risultato di scelte azzardate.
Non tutti sono d’accordo. Voci anonime si levano già dalla City criticando l’ipotesi di provvedimenti simili. «Le banche devono attirare i migliori dirigenti, saranno in grado di farlo se li spaventiamo con la minaccia della prigione?
», commenta un banchiere. Un altro osserva che non si sbatte in carcere il boss di una catena di supermercati se vendono cibo avariato (ma se qualcuno muore mangiandolo, magari ci va). E in generale gli oppositori del progetto notano che in un campo come la finanza, in cui il rischio fa parte del mestiere e non tutto è prevedibile, non si può punire chi rischiando ottiene risultati insoddisfacenti: fa parte del gioco.
Tuttavia il presidente della commissione finanze, il deputato conservatore Andrew Tyle, afferma che i recenti scandali nel settore bancario, come la truffa sul tasso d’interesse Libor, hanno «fatto venire alla luce scioccanti azioni illecite» nel settore. «La salute e la reputazione dell’industria bancaria vanno salvate. Non è possibile punire funzionari di medio livello e permettere agli amministratori di dire che non sapevano e non sono responsabili ». La commissione sostiene che non soltanto i banchieri devono cambiare, ma anche il governo e gli organismi di controllo, auspicando una maggiore regulation e una migliore supervisione. «Standard di vigilanza più rigorosi e punizioni più severe rafforzeranno, anziché indebolire, la Gran Bretagna come centro finanziario globale», conclude il rapporto. E un editoriale del Financial Times si dice sostanzialmente d’accordo. La commissione propone inoltre forti aumenti nelle multe imposte a banche che violano le regole, sull’esempio di quanto avviene negli Stati Uniti. Le autorità americane hanno inflitto una sanzione di 2 miliardi di dollari alla banca britannica Hsbc, quando l’anno scorso è stata accusata di riciclaggio di denaro sporco.


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