Processo a Finmeccanica, il governo indiano parte civile

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Ieri mattina, alla prima udienza del processo l’istanza è stata avanzata dagli avvocati Loriana Porsi e Giovanna Passiatore per conto di Ravi Shankar, numero due dell’ambasciata indiana in Italia. Si è trattato di una mossa a sorpresa perché fino a poche ore prima nessun contatto era stato preso con la procura di Busto Arsizio da parte delle autorità indiane. L’ingresso del nuovo soggetto nel processo è un passo di rilievo anche nel quadro delle attuali difficili relazioni tra Roma e New Delhi: un eventuale no alla costituzione di parte civile di mister Shankar avrebbe di sicuro complicato anche il dialogo sulla sorte dei due marò italiani sotto processo in India. L’interesse da parte del colosso asiatico per il processo apertosi a Busto Arsizio è presto detto: come parti civili le autorità indiane avranno accesso a tutti gli atti d’indagine depositati dalla magistratura italiana. Questi potranno rivelarsi utili nell’inchiesta per le medesime tangenti (circa 50 milioni di euro pagati in cambio di una commessa a Finmeccanica per la fornitura di 12 elicotteri) in corso in India. «La corruzione è un problema molto sentito nel nostro Paese e mai erano stati coinvolti personaggi di così alto rango» dice una fonte diplomatica. Il riferimento è a Shashi Tyagi, ex capo di stato maggiore dell’aeronautica e indicato come destinatario delle mazzette.

Ma anche la procura di Busto potrà trarre vantaggio dall’alleanza con la parte civile: il pm Eugenio Fusco è alle prese infatti con i misteri della cosiddetta «valigia di Haschke»: si tratta di una mole di documenti sequestrati a Lugano a Guido Haschke, il mediatore dell’affare degli elicotteri in attesa di estradizione in Italia. Molte di quelle carte hanno ancora un significato di difficile interpretazione ma il rebus potrà essere risolto grazie a nuovi documenti che potranno ora arrivare dall’India. «Da parte nostra abbiamo avuto mandato di offrire la massima collaborazione» hanno dichiarato ieri mattina gli avvocati Porsi e Passiatore. L’udienza è stata rinviata all’11 luglio e nel frattempo è stata depositata la lista dei testi: tra gli altri sono stati chiamati a deporre l’attuale presidente di Finmeccanica Alessandro Pansa, l’ex sottosegretario Guido Crosetto, i magnati internazionali Ratan Tata e Lindsay Fox nonché il ministro della Difesa indiano A.K.Anthony. Il tribunale deciderà ora chi ammettere. Oltre al governo indiano anche l’Agenzia delle Entrate italiana si è costituita parte civile. Al di fuori di questo processo l’inchiesta su Finmeccanica prosegue su altri fronti, in particolare sui presunti finanziamenti arrivati alla Lega Nord. La procura di Busto non esclude di interrogare a breve l’ex tesoriere del Carroccio Francesco Belsito, attualmente detenuto.

Claudio Del Frate


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