Nel 2015 2,4 miliardi di persone non avranno accesso ai servizi igienici

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Quasi due terzi (il 64%) della popolazione mondiale ha accesso a servizi igienico-sanitari adeguati, con un aumento di quasi 1,9 miliardi di persone dal 1990. Circa 2,5 miliardi di persone non hanno accesso a servizi igienico-sanitari adeguati. Di questi, 761 milioni usano servizi igienici condivisi o pubblici e 693 milioni utilizzano servizi igienici che non rispettano i requisiti minimi. Nel 2011, 1 miliardo di persone defecavano all’aperto. Il 90% delle deiezioni avviene in aree rurali.

Dalla fine del 2011, l’89% della popolazione mondiale usa fonti di acqua potabile migliorate e il 55% dispone di acqua direttamente nella propria abitazione. Circa 768 milioni di persone sono ancora senza fonti migliorate di acqua potabile, di questi 185 milioni utilizza acque di superficie per le proprie necessita’ giornalieri.

Continuano a esserci grandi disparita’ tra coloro che vivono in aree rurali e coloro che vivono in citta’. Gli abitanti di citta’ rappresentano i tre quarti di coloro che hanno accesso a scorte di acqua a casa. Le comunita’ rurali rappresentano l’83% della popolazione globale che non ha accesso a fonti di acqua potabile; il 71% di essi vive senza servizi igienici. Mentre l’Unicef e l’Oms lo scorso anno hanno annunciato che l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio legato all’acqua potabile era stato raggiunto e superato nel 2010, la sfida per i servizi igienico-sanitari – e di raggiungere tutti coloro che ne hanno bisogno – e’ stata rilanciata con un invito all’azione per accelerare il progresso.

“C’e’ un bisogno urgente di assicurare che tutto sia al posto giusto – impegni politici, fondi, leadership – cosi’ il mondo potra’ accelerare il progresso e raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio legato ai servizi igienico-sanitari”, ha detto Maria Neira, direttore Oms per la Salute Pubblica e l’Ambiente. “Il mondo puo’ cambiare direzione e trasformare la vita di milioni di persone che non hanno ancora accesso a servizi igienici di base. Sarebbe un immenso successo per la salute, per porre fine alla poverta’, e per il benessere.”

Il Rapporto riprende l’appello all’azione del Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite Jan Eliasson per la comunita’ mondiale per unire l’impegno e mettere fine alle deiezioni all’aperto entro il 2025.

“È un’emergenza non meno sconvolgente di un grande terremoto o di uno tsunami”, ha detto Sanjay Wijesekera, Responsabile mondiale del programma Acqua e Servizi Igienico-sanitari dell’Unicef. “Ogni giorno centinaia di bambini muoiono; ogni giorno migliaia di genitori piangono i propri figli e le proprie figlie. Noi possiamo e dobbiamo agire di fronte a questa enorme e quotidiana tragedia umana”. Secondo Unicef e Oms sono possibili progressi piu’ rapidi, anche attraverso alcune raccomandazioni: Nessuno deve defecare all’aperto; Tutti devono avere accesso ad acqua potabile e servizi igienico-sanitari a casa; Tutte le scuole e i centri sanitari devono avere disponibilita’ di acqua potabile e servizi igienici; Acqua e servizi igienico-sanitari devono essere sostenibili; Le diseguaglianze nell’accesso devono essere eliminate. (DIRE)

 

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