Giovani senza lavoro, mai così da 35 anni
Tasso di disoccupazione al record assoluto (35,3%). Nel Sud è raddoppiatoROMA — Calo dei consumi e aumento della disoccupazione, con il record per quella giovanile dal 1977. Nel giorno dell’incarico per il presidente del Consiglio ci pensa l’Istat a ricordare ancora una volta due priorità per l’agenda del prossimo governo.
Sui consumi l’Istituto nazionale di statistica pubblica gli ultimi dati sul commercio al dettaglio, che a febbraio ha fatto registrare un calo sia rispetto al mese precedente (dello 0,2%), sia rispetto ad un anno prima, del 4,8%. Nel confronto con il febbraio del 2012, le vendite calano ovunque: nella grande distribuzione (-3,5%), nei piccoli negozi sotto casa (-6%) e persino nei discount, rifugio del consumatore al tempo della crisi, anche se appena dello 0,1%. I prodotti alimentari scendono del 4% rispetto ad un anno fa, più di computer e telefonini in calo del 2,5%. La Confederazione italiana agricoltura dice che 16 milioni di famiglie hanno ridotto le spese per la tavola. In realtà un piccolo segno «più» c’è: proprio gli alimentari a febbraio sono cresciuti dello 0,2% se limitiamo il confronto con gennaio. Ma per i ricercatori dell’Istat non basta per parlare di inversione di tendenza: dopo le feste di Natale, gennaio è sempre un momento di magra ed è quindi fisiologico che nel mese successivo ci sia una piccola ripresa. Il quadro generale resta quello della recessione, e all’orizzonte c’è sempre l’aumento dell’Iva già previsto per luglio che tanti, come il presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli, chiedono di cancellare. Un’altra priorità nell’agenda del governo, che però costa almeno 2 miliardi di euro solo per il 2013. Sul lavoro l’Istat ha reso comparabili i dati dal 1977 al 2012, superando quel cambio nella metodologia di calcolo che rendeva impossibile risalire nei confronti a prima del 1992.
Dalle nuove tabelle viene fuori che in questi 35 anni il tasso generale di disoccupazione è passato dal 6,4% al 10,7%. È vero, nel 1998 eravamo messi ancora peggio. Ma tra i disoccupati non si contano i lavoratori in cassa integrazione, questi sì su livelli mai visti prima e per i quali i soldi stanno per finire, sempre a proposito di priorità . Il vero record riguarda i giovani: tra i 15 e i 24 anni la disoccupazione è salita dal 21,7% del 1977 al 35,3% dell’anno scorso. Erano uno su cinque, sono uno su tre. Considerando il Mezzogiorno, non solo i giovani ma tutte le fasce d’età , la fetta dei senza lavoro è più che raddoppiata: dall’8% al 17,2%. L’unica consolazione è che rispetto a quel lontano 1977 abbiamo 3 milioni di donne in più che lavorano. Ma ancora adesso restiamo indietro di dodici punti rispetto alla media europea.
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