A vuoto i primi due voti, Marini non ce la fa la sfida

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ROMA — Doppia fumata nera nella prima giornata di votazioni per eleggere il successore di Giorgio Napolitano, come presidente della Repubblica. Franco Marini, candidato ufficiale di Pd, Pdl, Scelta civica e poi, a sorpresa, anche della Lega Nord, non ha raggiunto nel primo scrutinio la maggioranza dei due terzi pari a 672 voti, fermandosi a quota 521 su un totale di 1.007 grandi elettori (presenti e votanti 999). Stefano Rodotà  ne ha presi 240, Sergio Chiamparino 41, 104 le bianche, poi a seguire Romano Prodi (14), Emma Bonino (13), Massimo D’Alema (12), Giorgio Napolitano (10). Infine 18 disperse e 15 nulle. Tra le curiosità : un voto ciascuno al Conte Mascetti di Amici miei, Veronica Lario (la moglie separata di Berlusconi) e Valeria Marini.
La candidatura di Marini non è stata ritirata, (né lui sembra orientato a farsi da parte), ma nella seconda votazione Pd, Pdl e Scelta civica hanno optato per la scheda bianca mentre i rappresentanti della Lega Nord hanno preferito non partecipare allo scrutinio. I risultati, 948 votanti, sono stati: 418 schede bianche, Rodotà  230, Chiamparino 90, D’Alema 38, Marini e Mussolini 15, Prodi 13, Bonino 10, 41 voti dispersi, 14 nulle. Una preferenza a testa anche per Sergio Di Caprio, più noto come capitano Ultimo, l’ufficiale dei carabinieri che ha catturato il capo mafioso Totò Riina, e per il porno attore Rocco Siffredi. Fino al terzo scrutinio la maggioranza necessaria per scegliere il presidente della Repubblica deve essere di due terzi, dal quarto in poi è sufficiente la maggioranza della metà  più uno, pari a 504. Ma il Pd ieri ha avanzato (con la netta opposizione del Pdl) la richiesta di posticipare a venerdì sera o a sabato mattina proprio il quarto scrutinio. Per il momento però restano previste per oggi due votazioni: alle 10 e, se non si elegge il nuovo capo dello Stato, alle 15.30.


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