Un referendum per dare lezioni alla politica

Loading

I problemi sociali, le istanze portate avanti negli ultimi anni dai movimenti sociali sembrano essere scomparsi. Tra gli altri sono scomparsi i temi portati avanti dai movimenti studenteschi, eppure la situazione nelle scuole e nelle università  continua ad essere preoccupante ed in alcuni casi drammatica: i fondi per il diritto allo studio e i finanziamenti all’università  sono insufficienti, la situazione dell’edilizia scolastica e universitaria è grave, l’espulsione degli studenti e delle studentesse continua, come dimostrano i dati sul calo delle immatricolazioni.
Di fronte a queste emergenze, non c’è più tempo per aspettare oltre, bisogna riattivare i meccanismi democratici e la partecipazione politica dal basso. Per questo abbiamo deciso di lanciare una consultazione dal 15 al 25 Aprile in centinaia di scuole e università  italiane, nonché sul sito referendumstudentesco.it, per dare la possibilità  a tutti gli studenti e a tutte le studentesse di esprimersi su quelli alcuni dei temi che sono centrali nel dibattito degli ultimi anni sulla conoscenza: diritti e futuro, autonomia e democrazia, reddito di formazione, diritto allo studio, stage e tirocini, accesso all’università , valutazione (Ava e Invalsi).
Gli studenti daranno una vera lezione di democrazia ad una politica chiusa nei propri equilibrismi. Ad esprimersi saranno migliaia e migliaia di studenti nelle scuole e nelle università ; una forma di partecipazione reale per dire che bisogna invertire la rotta nel merito e nel metodo delle decisioni politiche. La consultazione è un modo per ripartire dai bisogni reali degli studenti e delle studentesse, per far sentire la voce degli studenti e delle studentesse anche fuori dai luoghi della formazione, per rilanciare percorsi di reali partecipazione dentro le università  e le scuole – dove questa è anche l’occasione per ridare valore all’articolo 2.5 dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse che prevede il diritto alla consultazione nelle scuole.
Alzare la voce gridando che non c’è più tempo, sperimentare nuove forme di partecipazione democratica e informata alla vita di scuole e università , e della società  in generale, è oggi l’unica vera arma in mano alle studentesse e agli studenti di questo paese per riaprire il dibattito sui saperi come vettore di emancipazione, su scuola e università  come motori del cambiamento che vogliamo vedere nella società , sul diritto allo studio come diritto di cittadinanza.
*Rete della Conoscenza


Related Articles

Nella Torino sconfitta, la faccia tosta dei «Grandi» nel vuoto di lavoro

Loading

C’è una buona dose d’ironia, o di faccia tosta, nella scelta dei cosiddetti potenti della terra di tenere a Torino il loro «G7 del lavoro»

ANTIFASCISMO NON ANTIPOLITICA

Loading

Per la seconda volta in una settimana, ma ieri con più forza celebrando il 25 aprile, il presidente della Repubblica si è speso per una causa all’apparenza già  persa: la difesa dei partiti

Unioni civili, ora il canguro può saltare

Loading

Senato. Notte di riflessione sulle Unioni civili. Ieri il Pd ha rischiato di essere battuto sull’emendamento trappola che sterilizza le opposizioni (innanzitutto interne). Senza il quale le adozioni sono a rischio. Il voto segreto sulla step child adoption sarà il momento della verità

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment