Aldrovandi, gli agenti contro la Cancellieri la replica: “Le mele marce pagheranno”

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BOLOGNA — Il Coisp, il sindacato che ieri ha organizzato la manifestazione di solidarietà  ai quattro poliziotti condannati per l’omicidio di Federico Aldrovandi, rilancia malgrado la reazione di sdegno unanime da parte delle forze politiche. «Odiose strumentalizzazioni, politica ipocrita, sindacati vergognosi » scrivono i responsabili dell’organizzazione che arrivano a chiedere le dimissioni del ministro Anna Maria Cancellieri: «È ora che vada a casa». E mentre quest’ultima ribadisce che la «dobbiamo punire i poliziotti che sbagliano, la polizia è sana, ma si devono levare le mele marce», Ilaria Cucchi, Lucia Uva e Domenica Ferrulli, donne che si battono per far luce sul decesso dei loro congiunti, hanno scritto una lettera aperta affinché «si fermi questo stalking istituzionale ai danni di Patrizia Moretti». Il senatore Pd Luigi Manconi, avendo appreso che Lucia Uva è indagata per diffamazione di Polizia e Carabinieri, si è provocatoriamente dichiarato correo. E gran parte del mondo della Polizia ha però solidarizzato
con la madre di Federico. Così è stato per sindacati come il Silp, il Siulp (che ha chiesto di accertare le responsabilità  dell’accaduto) e il Siap. Tutti hanno ricordato l’eredità  dell’ex capo della Polizia Antonio Manganelli e le sue scuse ai familiari di Aldrovandi, mentre anche Magistratura democratica e la procura di Bologna hanno stigmatizzato la manifestazione del Coisp, sindacato orientato a destra che conta in Italia circa seimila iscritti e ha come segretario Franco Maccari, transfuga da un altro sindacato di polizia di area centro destra: il Sap.
Nel mondo politico la manifestazione di ieri ha unito forze per altro più divise che mai. Sel ha inoltrato un’interrogazione al ministro Cancellieri e Niki Vendola ha sollecitato l’approvazione di una legge contro la tortura. Renato Brunetta ha approvato le parole del ministro dell’Interno, mentre da tutti gli schieramenti sono arrivate parole di solidarietà  a Patrizia Moretti.
Oggi a Ferrara il Pd parteciperà  al presidio in piazza Savonarola, la stessa della manifestazione dei Coisp, per «rispondere alle vergognose offese » che hanno coinvolto anche il sindaco della città  Tiziano Tagliani corso a difendere la signora Moretti. Canta fuori dal coro l’ex senatore, ora in “Fratelli d’Italia”, Alberto Balboni ritenendo che lo stesso sindaco abbia strumentalizzato l’episodio adducendo quale prova il fatto che l’ufficio nel quale lavora la mamma di Federico Aldrovandi non dà  su piazza Savonarola sede della manifestazione. «Una mistificazione, gli agenti non hanno scelto di andare sotto la finestra della signora Moretti» tenta di spiegare.
Ma Giorgia Meloni, esponente nazionale dello stesso partito, lo smentisce: «Considero inaccettabile che gli organizzatori non abbiano ritenuto opportuno almeno manifestare altrove». Contro il sindaco si scaglia l’eurodeputato del Ppe Potito Salatto il quale sostiene che Tagliani ha prima autorizzato il sit-in del Coisp facendo poi sapere che si teneva vicino al luogo di lavoro della madre di Federico. «I manifestanti erano lì per chiedere gli arresti domiciliari dei colleghi non per contestare la signora Moretti a cui mi preme chiedere scusa» spiega Salatto. Il presidente del Senato Pietro Grasso con un intervento su Twitter, ha sintetizzato l’opinione prevalente di tutte le forze politiche: «Le manifestazioni per Patrizia Moretti siano solo d’affetto».


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