Puzzle biografico di un totale outsider adorato dagli amici
Una semblanza de Roberto Bolaà±o, pubblicato di recente in Messico (Editorial Almadàa, pag. 356): una nutrita serie di testimonianze sulla vita dell’autore cileno, che compongono un suo convincente ritratto intimo. Giornalista argentina trapiantata in Messico, legata a Bolaà±o da una lunga amicizia epistolare e nota per aver raccolto l’ultima intervista da lui concessa prima di morire (la si può leggere nel volume L’ultima conversazione, Sur, 2012), la Maristain ha interrogato poeti, scrittori, editori e critici che lo conobbero da vicino, come Carmen Boullosa, Bruno Montané, Rodrigo Fresà¡n, Jorge Volpi, Ricardo Piglia, Ignacio Echevarràa, Diana Bellessi, Jorge Herralde, ma anche il padre Leà³n Bolaà±o (è lui, un tempo camionista e pugile, il «Mister Spiaggia» del titolo) e Carmen Pérez de Vega, ultima compagna dello scrittore. Un lavoro durato tre anni, che, pur non essendo una biografia vera e propria ma una sorta di puzzle seducente e rivelatore, risulta indubbiamente prezioso non solo per la esauriente ricostruzione degli anni messicani in cui Bolaà±o fondò la corrente poetica «infrarealista», della quale ritroviamo le tracce in tanta parte della sua opera in prosa, ma anche perché contribuisce a disegnare la figura dell’uomo, oltre che dello scrittore, contraddicendo in buona parte il mito che lo accompagna e presentandolo piuttosto come «un eroe confuso» (la definizione è del critico cileno Alvaro Bisama) o, come racconta Maristain, come «un rockero, divertente, provocatore, erudito», abitudinario e affettuoso, che diceva senza esitazioni quello che pensava.
Un prodigioso e intelligentissimo bastian contrario incapace di ipocrisia, insomma, un outsider totale adorato dagli amici e pronto a spiazzare e irritare il mundillo letterario spagnolo e latinoamericano, cui si sentì sempre profondamente estraneo.
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