Nuovo welfare, sempre meno “comunale” e sempre più affidato al Terzo settore

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ROMA – Il nuovo welfare locale è sempre meno “comunale” e sempre più affidato al Terzo settore: è uno dei risultati a cui giunge il sesto rapporto nazionale su enti locali e terzo settore che Auser presenterà  domani a Roma. La rilevazione  è stata effettuata su bandi di concorso e capitolati d’appalto pubblicati dagli enti locali  negli ultimi 6 mesi (ottobre 2012 – febbraio 2013). Gli organini comunali sono ridotti, soprattutto nel Sud e nel Centro, pochissime le risorse e, per quanto riguarda la garanzia dell’accesso ai servizi sociali, sono forti le differenze  fra Nord e Sud.

“Mentre stato e regioni riducono progressivamente le risorse destinate alla gestione associata dei servizi sociali (Piani di zona), – anticipano gli osservatori – prosegue nei comuni la tendenza all’incremento degli affidamenti e delle esternalizzazioni, con forte coinvolgimento del Terzo Settore nell’erogazione dei servizi alla persona”.  Un coinvolgimento che però “è ancora poco regolato e appare motivato soprattutto dalla necessità  di ridurre i costi”.  “A fronte dei forti vincoli imposti dal Patto di stabilità  interno alla gestione del pubblico impiego,  – si chiarisce – in molti casi le prestazioni sociali vengono erogate attraverso contratti atipici, mentre il rapporto tra operatori e utenti è destinato ad aumentare, specie per quanto riguarda i servizi per l’infanzia e l’assistenza domiciliare (Sad) per gli anziani”.

 

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