La Nord Corea minaccia: «Attacco nucleare agli Usa»

Loading

La risoluzione messa a punto dagli Stati Uniti aggiunge tre individui e due entità  alla lista nera delle Nazioni Unite e ha imposto un giro di vite sulle attività  bancarie e ai trasferimenti di denaro legati al programma nucleare di Pyongyang. Poco prima il regime aveva minacciato di sferrare un attacco nucleare «preventivo» contro gli Stati Uniti e qualsiasi altra potenza ostile, un riferimento alle manovre militari congiunte Usa-Corea del Sud, viste da Pyongyang come una minaccia di un attacco convenzionale e nucleare. In realtà  una risposta «preventiva» all’imminente risoluzione Onu. La retorica così forte, pur se già  ampiamente utilizzata in passato, conferma comunque l’indubbio inasprimento delle relazioni tra la «Monarchia Rossa» e Washington, dopo il lancio del missile lo scorso dicembre e il terzo test nucleare del 12 febbraio. La replica americana non si è fatta attendere. «La Corea del Nord non otterrà  nulla attraverso nuove minacce e provocazioni», ha detto l’ambasciatrice Usa all’Onu, Susan Rice, commentando le parole di Pyongyang su un ipotetico attacco nucleare preventivo.
La risoluzione approvata ieri è in effetti il frutto di tre settimane di intensi negoziati al Palazzo di Vetro tra gli Stati Uniti e la Cina, l’unico alleato della Corea del Nord nella regione. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, un ex ministro degli Esteri sudcoreano, ha inoltre spiegato che la risoluzione «invia il messaggio inequivocabile a Pyongyang che la comunità  internazionale non tollererà  i suoi tentativi di dotarsi di armi nucleari». I nuovi provvedimenti restrittivi contro Pyongyang colpiscono i diplomatici nordcoreani, i trasferimenti di denaro e l’accesso a beni di lusso. Impone il congelamento dei beni e il bando ai visti a tre funzionari e due società  legate al comparto militare.
La risoluzione 2094 approvata ieri è una «forte condanna» della Corea del Nord, ha commentato ancora l’inviata Usa al Palazzo di Vetro, Susan Rice, anticipando «ulteriori azioni significative» se Pyongyang porterà  a termine altri test nucleari. In ogni caso, ha aggiunto Glyn Davies, inviato statunitense per la politica della Corea del Nord, «stiamo lavorando con Seul per adottare le misure necessarie a difenderci» dalle minacce di Pyongyang.


Related Articles

BUIO SULLA LIBIA CADUTA NEL CAOS

Loading

SUL confine meridionale dell’Italia è in corso un conflitto armato avvolto nel mistero, di cui registriamo le migliaia di morti in mare e le decine di migliaia di profughi monopolizzati da mafie sempre più potenti: è la guerra di Libia, i cui effetti irrompono sotto forma di emergenza umanitaria, energetica e militare nella nostra politica interna

Uruguay. La dualidad de Pepe Mujica

Loading

Nada escapa a su carácter dual. ¿Cómo negar que internet es el gran ojo vigilante al tiempo que un poderoso

La follia va al potere così si diventa un autentico despota.

Loading

Gheddafi, un mix brutalità  e super-ego. La megalomania è il tratto distintivo del suo quarantennio alla guida della Libia. Si paragona a Gesù e Maometto, dispensa verità  assolute e banalità  sconcertanti Di Muhammar Gheddafi mi sono sempre chiesto: come è possibile che per 42 anni resti al potere un tipo che sembra calato nella realtà  soltanto marginalmente?

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment