Meno crescita e l’Europa allenta il rigore

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BRUXELLES – Il presidente socialista francese, Franà§ois Hollande, ottiene un primo allentamento degli impegni europei di rigore finanziario e di austerità , finora imposti a livello Ue soprattutto su pressione della cancelliera tedesca di centrodestra, Angela Merkel, e accusati da più parti sia di aver aggravato la recessione nei Paesi in difficoltà , sia di rischiare di frenare la già  debole ripresa attesa nella seconda parte del 2013. Il vicepresidente della Commissione europea e responsabile Ue per gli Affari economici, il finlandese Olli Rehn, ha limitato la concessione agli obiettivi di deficit in caso di inaspettati deterioramenti delle previsioni di crescita. Ne ha spiegato le ragioni in una analisi di quattro pagine inviata ai ministri finanziari europei e, per conoscenza, al governatore della Bce Mario Draghi, al direttore del Fondo monetario di Washington, la francese Christine Lagarde, e ad altri responsabili delle istituzioni Ue impegnate nelle iniziative di salvataggio dei Paesi membri in difficoltà .
«Lo sforzo di consolidamento di ciascun Paese è specificato nei cosiddetti termini strutturali, che significa non considerare gli effetti del ciclo economico e le misure una-tantum sui bilanci – ha scritto Rehn -. Se la crescita si deteriora inaspettatamente, un Paese può ricevere tempo aggiuntivo per correggere il suo deficit eccessivo purché abbia attuato l’impegno strutturale di bilancio concordato». Il vicepresidente della Commissione ha ricordato che tale concessione è già  stata applicata l’anno scorso «per Spagna, Portogallo e Grecia» (tutti sotto piano di salvataggio), che hanno scontato pesanti aggravamenti della recessione e della disoccupazione dopo l’applicazione delle misure di austerità  imposte da Bruxelles. Ma la lettera è sembrata in sintonia con i quasi contemporanei annunci della Francia di rivedere il suo impegno di riduzione del deficit al 3% nel 2013. Il ministro delle Finanze francese, Pierre Moscovici, ha confermato che il suo governo potrebbe «se necessario, riesaminare differenti obiettivi».
Rehn ha specificato che la situazione di ciascun Paese viene esaminata caso per caso e ha ricordato che il prossimo confronto sarà  dopo la presentazione delle Previsioni economiche della sua Commissione annunciate per il 22 febbraio. Ma l’apertura contenuta nella sua lettera di ieri appare destinata a interessare anche l’Italia e altri Stati membri, colpiti negli ultimi mesi dall’aggravamento della recessione, dalla disoccupazione dilagante e da preoccupanti tensioni sociali interne. Anche perché, secondo Rehn, «i mercati sono stati convinti dalle decisioni sui conti prese dall’Italia».
Nell’Eurogruppo dei 17 ministri finanziari di lunedì scorso Moscovici non era riuscito a convincere il ministro tedesco della Finanze, Wolfgang Schauble, ad approvare interventi per frenare il recente rafforzamento dell’euro, provocato dalle svalutazioni competitive dello yen e del dollaro con cui il Giappone e gli Stati Uniti stanno cercando di rilanciare le loro esportazione. A molte grandi imprese tedesche il supereuro conviene. Una compensazione per la Francia sembra ora essere l’allentamento degli impegni di deficit in caso di peggioramento della situazione economica. In questo modo Hollande conta di avere più risorse per gli investimenti pubblici orientati a rilanciare la crescita e l’occupazione. In più l’Eliseo potrebbe consolidare la sua leadership dei Paesi membri mediterranei, in una Europa a rischio di fratture per gli interessi nazionali contrapposti tra gli Stati rigoristi del Nord e quelli del Sud con conti pubblici in difficoltà .
Ivo Caizzi


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