E sullo Ior si combatte la battaglia finale “Entro fine febbraio il nuovo presidente”

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CITTà€ DEL VATICANO — Malgrado le annunciate dimissioni papali, l’Istituto per le Opere di Religione (Ior), la banca vaticana, “presto” — entro la fine del mese di febbraio — avrà  un nuovo presidente e una Commissione di vigilanza cardinalizia rinnovata, essendo in scadenza per il 23 febbraio prossimo dopo 5 anni di mandato. Nel suo genere, quasi un “miracolo”, un blitz salutare per il chiacchierato sportello bancario pontificio (da giorni è, tra l’altro, nel mirino degli inquirenti che indagano sullo scandalo del Monte dei Paschi di Siena) perché l’avvento della sede vacante — a partire dal primo marzo prossimo — comporterà  l’automatico azzeramento delle cariche ai vertici della Congregazioni vaticane, i “ministeri” d’Oltretevere. La dirigenza dello Ior, sarà  invece rinnovata, un passo vitale per il futuro della stessa banca pontificia essendo da 8 mesi priva di un presidente, dopo il brusco licenziamento di Ettore Gotti Tedeschi, sfiduciato dalla Commissione “laica” di Sovrintendenza.
L’assicurazione sull’ormai prossimo riassetto dello Ior è filtrata ieri sera da una “fonte” autorevolissima vicina alla Segreteria di Stato vaticana nel corso dell’incontro che i rappresentanti del Vaticano hanno avuto con le più alte autorità  italiane, dal presidente Giorgio Napolitano al premier Mario Monti, i presidenti dei due rami del Parlamento Gianfranco Fini e Renato Schifani, ministri, nell’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per celebrare l’anniversario dei Patti Lateranensi. In rappresentanza del Vaticano, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, accompagnato da cardinali e vescovi di Curia, presente anche il cardinale presidente della Cei Angelo Bagnasco col segretario generale, l’arcivescovo Mariano Crociata. Stando a quanto è filtrato tra gli esponenti politici presenti all’incontro, Bertone ha anche assicurato le autorità  italiane durante il suo intervento che «lo Ior non c’entra nulla con la vicenda Mps, perché nei conti dell’Istituto per le Opere di religione non c’è nulla riconducibile al Monte dei Paschi di Siena». Una affermazione non di poco conto perché assicurata da una figura, il cardinale Bertone, che è anche presidente della Commissione di vigilanza cardinalizia Ior, che si riunirà  il 18 febbraio per un “rimpasto” che dovrebbe segnare la fuoriuscita del cardinale Attilio Nicora, sostituito da un altro porporato, Domenico Calcagno, presidente dell’Apsa (l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica). Dovrebbero restare ai loro posti gli altri componenti della Commissione, i cardinali Jean-Louis Tauran, francese, Odilio Pedro Scherer, brasiliano, e Telesphore Placidus Toppo, indiano. Il cardinale Nicora — nel 1984 fu autorevole rappresentante della Santa Sede nella trattativa Stato-Chiesa per il rinnovo del Concordato — resterà  comunque alla presidenza dell’Authority vaticana di informazione finanziaria (Aif).
Ma, in realtà , le autorità  pontificie riusciranno veramente a rinnovare il vertice dello Ior e la Commissione cardinalizia dopo il ciclone-Ratzinger e, per di più, alla vigilia del Conclave? In verità , Oltretevere non tutti ne sono certi. Riservatamente, a dietro lo scudo dell’anonimato, monsignori ben informati fanno capire che, difficilmente, ci saranno novità  così importanti nei giorni finali del pontificato di Benedetto XVI. Altre fonti, invece, sostengono il contrario: «Il Santo Padre è sempre al suo posto, è sempre il capo della Chiesa universale e da oggi fino alle ore 20 del 28 febbraio — l’ora del bing-bang che annuncerà  Urbi et Orbi la fine del pontificato ratzingeriano — potrà  fare qualsiasi cosa…». Uno dei più stretti collaboratori del cardinale Bertone si spinge a preannunciare che «ci saranno grandi sorprese, il Santo Padre ci stupirà  con iniziative clamorose prima che lascerà  la guida del pontificato».
Iniziative che potrebbero riguardare soprattutto lo Ior e un possibile riassetto delle istituzioni finanziarie, in merito alle quali ieri in Vaticano è arrivata — finalmente — una buona notizia, vale a dire lo sblocco da parte di Bankitalia dei pos e la relativa possibilità  di tornare a fare acquisti con bancomat e carte di credito negli esercizi commerciali vaticani. Lo ha reso noto il portavoce papale, padre Federico Lombardi, specificando che «ora i pellegrini e i turisti che ogni giorno visitano la basilica di San Pietro e lo Stato della Città  del Vaticano possono di nuovo usufruire degli ordinari servizi di pagamento anche per i Musei Vaticani». «Il servizio di pagamento — ha aggiunto — è garantito da Aduno Sa, società  svizzera prestatore di servizi di pagamento con consolidata esperienza di settore sul mercato europeo ».


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