«Testimonianza preziosa Ora non resti inascoltata»
Il sindaco Giuliano Pisapia ha sottolineato «la testimonianza preziosa» dell’incontro tra il capo dello Stato e i detenuti: «Napolitano ha riacceso i riflettori sui problemi che affliggono le carceri italiane — spiega il sindaco —. Non possiamo più ricevere condanne per la situazione di disumanità delle nostre strutture penitenziarie e delle condizioni non dignitose in cui vivono i detenuti. È importante che da parte di tutti ci sia una maggiore attenzione per la situazione carceraria che non riguarda solo i detenuti, ma anche i direttori, gli agenti di polizia penitenziaria, il personale sanitario, i volontari e tutti coloro che operano negli istituti di pena».
Marco Cappato e alcuni esponenti dei Radicali hanno atteso il presidente Napolitano all’esterno di San Vittore invocando «l’amnistia». Un tema sul quale Giorgio Napolitano ha espresso la sua «sintonia» che però s’è scontrata più volte con un quadro politico non favorevole. E per dare l’idea basta quanto affermato ieri dal segretario della Lega Nord lombarda Matteo Salvini: «Amnistia, indulto o scarcerazioni di massa sono un insulto alla gente perbene che nemmeno Napolitano può permettersi. Si lavori piuttosto per rimandare a casa loro tutti i carcerati stranieri, che ci costano milioni di euro». Una posizione espressa anche dal candidato alle Regionali per il centrodestra Roberto Maroni, che oltre agli «accordi bilaterali» per far scontare la pena agli stranieri nel Paese d’origine ha chiesto «nuove carceri» e l’utilizzo delle strutture abbandonate. Sovraffollamento, alto tasso di extracomunitari tra i reclusi (a San Vittore sono oltre il 60%) sono i problemi principali del sistema penitenziario. Ma non i soli.
Umberto Ambrosoli, candidato al Pirellone per il centrosinistra chiede «di eliminare le leggi che portano in cella migliaia di persone per reati minori, con costi oramai insostenibili per la comunità »: «Affrontare con la solita grettezza, come fanno Maroni e Salvini, il problema dei reati minori — ha concluso — è una offesa per la Lombardia». Su una linea simile l’ex sindaco Gabriele Albertini, candidato al Pirellone per il Movimento Lombardia civica: «Spesso le carceri sono occupate da persone in attesa di giudizio e tossicodipendenti. Non è vuota retorica invocare tempi più rapidi e certi per la giustizia e promuovere percorsi alternativi».
D’accordo con i due candidati anche il governatore Roberto Formigoni per il quale è necessario «che il nuovo governo si occupi subito del problema carcerario». Apprezzamento per le parole del capo dello Stato anche dal garante dei detenuti del Comune, Alessandra Naldi: «La dignità delle persone non può attendere».
Amara, invece, la riflessione Sergio Segio e Sergio Cusani, ex detenuti oggi impegnati sul fronte dei diritti civili secondo i quali la visita di Napolitano somiglia a quella di papa Giovanni Paolo II a Regina Coeli, il carcere di Roma, in occasione del Giubileo: «Il Parlamento di ieri e quello di oggi sembrano rimanere del tutto indifferenti e inerti».
Cesare Giuzzi
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