La «proposta choc» vale un punto Nei sondaggi diminuisce il distacco

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ROMA — Come valutano gli elettori la proposta, avanzata ieri da Silvio Berlusconi, di abolire l’Imu sulla prima casa, restituendo quanto versato nel 2012? Per il 51% degli italiani — intervistati per Otto e Mezzo dall’Istituto Demopolis, che è stato il primo a testare l’effetto della promessa choc del Cavaliere — si tratta di «una promessa elettorale non credibile, per il 15% invece di un’idea giusta e realizzabile. Per oltre un terzo, il 34%, è una proposta auspicabile ma oggi non fattibile».
«Gli italiani, in larghissima maggioranza, sembrano non fidarsi della promessa di Berlusconi — afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento — ma la proposta ha già  determinato i suoi effetti sul consenso, con una crescita di quasi un punto e mezzo per il Pdl».
Insomma, stando al sondaggio, gli italiani vorrebbero tanto che fosse vero. Il partito di Berlusconi — secondo Demopolis — passa infatti dal 18,6% dell’1 febbraio al 20% quotato ieri pomeriggio alle 18, con un lieve ulteriore recupero dei tanti ex elettori confluiti da mesi nell’area grigia dell’indecisione e del non voto. In ogni caso il peso complessivo degli indecisi sarà  ancora una volta determinante per l’esito delle elezioni e la governabilità  del Paese. «Appena il 60% degli italiani — sostiene Vento — ha già  compiuto una scelta definitiva; quasi uno su cinque non ha ancora deciso, ma colpisce soprattutto, a meno di 20 giorni dalle elezioni, quel 21% di elettori che esprime oggi un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea prima del 24 febbraio».
Come emerge dall’analisi di Demopolis sui flussi elettorali, il Pdl è un partito che riscontra oggi una minore fedeltà  rispetto al 2008 (appena 43 su 100 confermerebbero il voto delle precedenti elezioni, 22 sceglierebbero un’altra lista, 35 ex elettori su 100 appaiono ancora incerti o potenziali astensionisti), ma «molto liquido» appare tutto l’elettorato di centrodestra: quasi un elettore potenziale su due prende in considerazione anche altre opzioni. «Principale argine alla rimonta di Berlusconi — conclude Vento — appare oggi il Movimento 5 Stelle di Grillo, in ulteriore crescita negli ultimi giorni». Ma in questo altri analisti (come Scenaripolitici.com) non sono d’accordo e ritengono che Grillo adesso «prende» al Pd.
Tutto il mercato elettorale, del resto, appare piuttosto instabile, anche perché si registra un’offerta politica più varia e non più bipolare come nel 2006 e nel 2008: sono in campo oggi altre forze che rendono più complessa la scelta cui saranno chiamati i cittadini. E sia Grillo sia Monti appaiono in grado di attingere, in modo trasversale, ai bacini potenziali sia di centrodestra che di centrosinistra.
L’ultimo «lunedì dei sondaggisti» (da sabato prossimo, 9 febbraio sarà  vietata dalla legge la pubblicazione dell’esito dei sondaggi) segnala una gran differenza tra gli altri tre sondaggi resi noti: quelli di Tecnè per Sky, di Ipr Marketing per il Tg3 e di Emg per il Tg La7 di Mentana. Il primo dipinge uno scenario da incubo per il centrosinistra, che perde un punto e mezzo, scende al 32,9% (e rimane avanti rispetto al centrodestra (28,9%) di soli 4 punti. Il Movimento 5 Stelle è al 16,5%, la Lista Monti al 13,2%, mentre Rivoluzione Civile continua a guadagnare consensi e arriva al 5,4%. Il distacco tra i due principali raggruppamenti è invece di otto punti secondo le rilevazioni Emg.
Il centrosinistra rimane alto al 35,9% (con Pd al 30,2 e Sel al 4,6), il centrodestra al 27,9% (Pdl 19,6, Lega 4,8 più gli altri), Lista Monti al 14,6% (Scelta Civica 10,1, Udc 2,8 e Fli 1,7). Il Movimento 5 Stelle registra un dato più basso di quello che si vede in questi giorni altrove (e anche nelle rilevazioni Tecnè) al 14,6%. Ipgr si pone su una linea mediana con il centrosinistra al 34,7 (30 al Pd) e centrodestra al 28,6 (Pdl al 20), 15,5 al 5 Stelle e Monti (Scelta Civica) 9,7. Ma tutti questi ultimi sondaggi sono, come si dice, nati vecchi, visto che non tenevano conto della cosa più importante, e cioè la reazione degli italiani all’annuncio choc di Berlusconi sulla restituzione dell’Imu.


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