E fra le «armi da giardino» spuntò un lanciamissili

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L’idea, già  messa in atto in altre città , è stata resa possibile da un’iniziativa del Comune in collaborazione con alcuni privati — compresa Amazon — che hanno donato oltre 120 mila dollari. Quindi è stato stabilito il listino prezzi: 100 dollari per una pistola o un fucile normale; 200 dollari per un fucile d’assalto simile a quello usato a Newtown. E l’offerta, in parte, ha funzionato. La polizia ha ritirato più di 160 armi da fuoco. Per invogliare le persone a presentarsi gli agenti avevano promesso che non vi sarebbero stati controlli sui «venditori» e neppure sullo loro armi. Non interessava sapere se un revolver fosse stata usato per compiere un crimine, l’unico obiettivo era toglierlo dalla strada.
Quella di Seattle è certamente solo una piccola goccia. Negli Usa — dicono le statistiche — ci sono 310 milioni di armi da fuoco, un giro d’affari che ha un impatto economico di oltre 31 miliardi di dollari. Mercato difeso da vecchie abitudini, dalla passione sconfinata per tutto ciò che spara e dall’uso distorto del secondo emendamento della Costituzione che concede al cittadino il diritto ad avere una doppietta o un cannone. Il municipio ha solo cercato di dare un segnale, associandosi alla campagna per un maggiore controllo. Esigenza avvertita da almeno metà  della popolazione e da una parte del Congresso, pur attento a non inimicarsi industrie del settore e gli elettori, gelosi delle loro prerogative. La strage di bimbi a Newtown ha dato una scossa ma il partito dei fucili è irriducibile. I massacri sono usati per dire: vedete, bisogna difendersi, la polizia non può arrivare sempre e ovunque. Il progetto per misure restrittive ha spinto molti a fare incetta di maxicaricatori e Bushmaster, il fucile usato dal killer Adam Lanza. E anche i programmi come quello di Seattle sono criticati perché — dicono — finiscono per premiare i criminali.
Lo stesso presidente Barack Obama è consapevole di quanti ostacoli esistano per ridurre la circolazione di certe armi. In una intervista a New Republic ha accusato i repubblicani di fare sbarramento ma, al tempo stesso, ha riconosciuto che su questo tema esistono realtà  diverse. Ed ha mostrato comprensione per chi vive in certe aree rurali, dove la tradizione si mescola ad effettive esigenze di sicurezza. Altra cosa la situazione nelle zone urbane. E forse il presidente pensava alla sua Chicago, dove la violenza tra le gang si sta portando via molti giovani. Nel solo fine settimana la polizia ha contato 7 morti in sparatorie, un bilancio in linea con quanto avvenuto durante l’ultimo anno. Le statistiche contano più di 500 assassinati.


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