«Una sanità che sia davvero pubblica»
A pochi giorni dal Piano per il Lavoro (che illustrerà il 25 e 26 a Roma) la Cgil si presenta al Paese e alle forze politiche candidate alle elezioni con un «Piano Sanità ». Le idee per salvare il nostro sistema sanitario e rilanciarlo sono state presentate ieri al Centro Congresso dei Frentani, presenti Susanna Camusso, ma anche i segretari di tre categorie interessate: Carla Cantone (pensionati Spi), Rossana Dettori (dipendenti pubblici Fp) e Franco Martini (ristorazione e servizi Filcams). Significativa la presenza di due politici di spicco: Nichi Vendola, governatore della Puglia, ma anche alleato del Pd alle elezioni politiche, e Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma e candidato Pd alle regionali del Lazio.
Zingaretti alla Cgil piace, e non è un mistero: anzi, proprio in conclusione della sua relazione di apertura, la segretaria confederale Vera Lamonica ha augurato che la Regione Lazio possa essere governata presto dal centro-sinistra. E lo stesso auspicio è arrivato da Carla Cantone.
Secondo il sindacato, il prossimo governo nazionale dovrà rilanciare il servizio sanitario, in senso sempre più «pubblico e universale»; si dovrà garantire «l’assistenza territoriale 24 ore su 24»; creare e salvaguardare l’occupazione nel settore; avviare processi di contrattazione e partecipazione. Tra le idee, anche quella di istituire una «task force» dei Lea, che monitori cioè i livelli essenziali di assistenza e che la loro garanzia acquisisca rilievo costituzionale.
Il servizio sanitario, è l’allarme, «corre gravi rischi dopo essere stato sottoposto a tagli lineari per 30 miliardi di euro nel periodo 2011-2015». Una vera emergenza, e il sindacato chiede non nuovi tagli, ma investimenti: «Non si può continuare in una situazione in cui il pronto soccorso e altri settori delicati vengono gestiti da persone eternamente precarie», protesta la segretaria Fp Dettori. E Martini, per la Filcams, chiede attenzione anche a tutti quei lavoratori, dalle mense alle pulizie, che ugualmente «assicurano la qualità e la dignità delle persone in cura».
Cantone fa presente che a soffrire per i tagli sono «non solo i 3 milioni di famiglie italiane a rischio povertà », ma più in particolare «gli anziani e i pensionati». Con una spesa pubblica per sanità e assistenza che, come sottolineano gli studi dell’Ocse, è tra le più basse nella Ue. Quindi sì ai risparmi e lotta alla corruzione, certo, come promettono Vendola e Zingaretti, ma non dimenticare l’importanza degli investimenti.
Conclude Camusso, ricordando che «la qualità delle cure è sicuramente welfare e contrattazione sociale, ma non può essere distinta dalla qualità del lavoro di chi opera nella sanità , dal medico all’infermiere, dall’operaia della mensa a quello delle pulizie. Ed è per questo – conclude – che il prossimo esecutivo dovrà creare un tavolo con la Conferenza delle regioni per concertare con il sindacato le prossime mosse sulla sanità . Riportando i contratti al centro, contro i tentativi di svuotamento operati dagli ultimi governi».
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