BOLIVIA Iniziate le operazioni annuali di sradicamento delle piantagioni illegali di coca

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Le operazioni iniziano a pochi giorni dalla vittoria storica ottenuta all’Onu, che ha riportato al suo legittimo contesto la pratica ancestrale della masticazione della foglia di coca nel paese andino. «Prima – ha dichiarato il presidente Morales – erano agenti esterni, specialmente degli Stati uniti – a portare avanti la campagna “coca zero” e lo sradicamento delle piante. E non ottenevano alcun risultato, se non quello di violare i diritti umani e la nostra sovranità ». Accusata di ingerenze negli affari interni boliviani, l’Agenzia antidroga nordamericana Dea è stata espulsa dalla Bolivia nel 2009. Recentemente, il governo ha accusato gli Usa, che sono tra i primi consumatori di cocaina al mondo, di alimentare sottobanco l’estensione delle piantagioni illegali per poter giustificare la loro presenza in diversi paesi latinoamericani. In base alla legge boliviana, almeno 5000 ettari di coltivazioni irregolari devono essere distrutti nell’arco di ogni campagna annuale: negli ultimi anni il bilancio complessivo ha superato i 10.000 ettari ma secondo dati dell’Onu la Bolivia, terzo produttore mondiale di cocaina dopo Colombia e Perù, conta oggi 27.200 ettari di piantagioni a fronte di un massimo legale di 12.000 destinati a uso tradizionale.


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