«Io indietro? Come Pisapia contro la Moratti»

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MILANO — Tre punti dietro Roberto Maroni, dice il sondaggio Ispo pubblicato ieri dal Corriere. Ma Umberto Ambrosoli, candidato in Lombardia del Patto civico di centrosinistra, lo legge in senso positivo: «Nella nostra regione i partiti di centrodestra sono storicamente solidi e avere già  così ridotto la forchetta tra noi e loro mi lascia ben sperare».
Avvocato, si ritrova nei numeri di questo sondaggio?
«Non metto in discussione i sondaggi. Ne riconosco la serietà  e l’approccio scientifico: offrono l’opportunità  di esaminare i flussi e gli orientamenti di voto ma non sempre, e lo vedo anche come campanello d’allarme, hanno la capacità  di percepire la realtà  come poi verrà  rappresentata dalle urne. Ne abbiamo già  avuta prova in passato».
A che cosa pensa?
«Alle ultime elezioni comunali. Sia sul primo turno che sul ballottaggio era stata sovrastimata la forza del centrodestra. È il rischio intrinseco di ogni sondaggio: quindi li uso solo per fare un’analisi e una riflessione».
Senza preoccuparsi?
«Dopo aver letto il sondaggio del professor Mannheimer avrò giornate più stimolanti».
Un altro dato riguarda il voto ad Albertini, che toglierebbe consensi a sinistra. Possibile?
«Si tratta di capire quale sia il progetto politico che Monti ha in testa: si governa con il centrodestra o con il centrosinistra? La scelta di Albertini lascia pensare che voglia rivolgere il proprio messaggio per il centrodestra, ma la sua campagna elettorale è molto orientata verso l’elettore di centrosinistra: mi rendo conto che si tratta soprattutto di strategia, ma non possiamo non tenerne conto».
Davvero crede possibile che un elettore di sinistra dia il voto ad Albertini?
«A me non risulta, ma cercheremo di spiegare con maggiore efficacia la continuità  fra Albertini e chi ha governato prima di lui. D’altro canto, Albertini ha fatto di tutto per essere il candidato del Pdl e ha avuto fino a pochi giorni fa l’appoggio incondizionato di Formigoni. Poi è stato abbandonato sia dal Pdl che da Formigoni, ma la storia va ricordata a chi dovrà  votare».
Il popolo ciellino capirà  il cambio di passo di Formigoni e lo seguirà ?
«Le contraddizioni interne spesso non vengono considerate elemento che ostruisce. Basti pensare alle contraddizioni con quello che Maroni ha proclamato negli ultimi mesi, “Mai con Berlusconi”, “Mai Berlusconi premier” e così via e l’alleanza che invece ha poi firmato».
Per essere più forti e battere il centrosinistra. Non è un motivo valido?
«Io fossi in Maroni mi sentirei in imbarazzo. Ma non sono Maroni e ho grande stima dell’elettorato cui mi rivolgo».
Il fatto che si voti anche per le politiche è un danno o un aiuto?
«In linea di principio va premesso che la connessione fra Politiche e Regionali si farà  sentire e che molti elettori avranno difficoltà  a scindere la propria scelta in due opzioni diverse».
Il principio. E la pratica?
«Abbiamo avviato il secondo giro della Lombardia. E ha un doppio significato: vincere in Lombardia e dire che la Lombardia porterà  la vittoria del centrosinistra anche a Roma».
Per il centrosinistra la Lombardia è importante per vincere al Senato. Teme che si sovrapporranno le campagne elettorali?
«È necessario spiegare in tutte le sedi possibili che la proposta che presentiamo in Lombardia è molto diversa da quella del centrodestra, ma anche da quella del centrosinistra nazionale. Il Patto civico è molto più ampio di ciò che i partiti rappresentano e si rivolge al mondo dell’associazionismo, del volontariato, del terzo settore. La sintesi di questa operazione è dare voce a chi non ha voce: un approccio nuovo che ci differenzia anche dalla proposta nazionale».
Ma ci sarà  la calata dei big a Milano?
«Arriveranno anche loro e ci saranno momenti di sovrapposizione delle due campagne elettorali. Ma ci saranno anche momenti autonomi cui noi teniamo molto, nel rispetto di molti».
Il dato sull’astensione?
«Il sondaggio dà  una percentuale più bassa che in passato e ho la presunzione di assumermi una parte del merito: segno che la proposta sta convincendo».
Berlusconi le fa paura?
«Non credo che sarò danneggiato dal suo ritorno in campo. Lo ripeto: ho stima dei nostri elettori».
Avvocato Ambrosoli, ha messo in conto la possibilità  di non vincere?
«Io ho iniziato questa avventura sapendo che si tratta di una salita ripida e scivolosa, ma ho accettato per quello. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, ma sono sicuro che possiamo vincere stando tutti insieme».


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