Pd, altri candidati dal non profit? In lizza anche Barbieri e Beni

Loading

LE ELEZIONI politiche potrebbero cambiare in profondità  la geografia del terzo settore italiano. O almeno dei suoi dirigenti. Dopo i nomi annunciati nei giorni scorsi – dal portavoce della campagna “Sbilanciamoci” Giulio Marcon (Sel) a quella dell’Unhcr Laura Boldrini (Sel), dal presidente delle Acli Andrea Olivero (lista Monti)a quello della Uisp Filippo Fossati (Pd) – in queste ore febbrili prima delle chiusura delle liste del Partito Democratico emergono nomi di rilievo del non profit. Tra essi, il presidente della Fish Pietro Barbieri e quello dell’Arci Paolo Beni, mentre sarebbero in lizza anche il responsabile dell’Anpas Fausto Casini e l’ex presidente dell’Auser Maria Guidotti.
Un movimento i cui esiti si rifletteranno anche nella riunione di coordinamento del Forum terzo settore del prossimo 28 gennaio, dove si dovrebbe nominare il nuovo portavoce, dopo l’autosospensione di Olivero del 20 dicembre scorso. Ma dove invece si dovrà  discutere prima di tutto delle sostituzioni dei membri del coordinamento stesso che, oltre ai già  noti Olivero e Fossati, nel frattempo saranno divenuti candidati.

Tornando ai nomi che circolano al momento, le attenzioni sono concentrate soprattutto su Barbieri e Beni. Per il primo è arrivata tra Natale e Capodanno una lettera di sostegno a Bersani – non resa pubblica – sottoscritta in pochi giorni da oltre 70 personalità  legate al partito ma con ruoli di rilievo nel sociale, dall’associazionismo agli assessorati regionali. Di Barbieri, persona disabile, si sottolinea la capacità  come presidente della Fish di “mettere in comune esperienze, propositi, capacità  politiche e tecniche” per “parlare con una voce sola ma parlare con tutti: con le istituzioni, con gli attori sociali, con vera esperienza di comunità  capace di generare giorno per giorno nuova linfa vitale”. Un impegno, dice la lettera, andato ben oltre quello per la sola disabilità , in particolare con l’organizzazione del cartello e della grande manifestazione “Cresce il welfare, cresce l’Italia” il 31 ottobre 2012.
Nel coordinamento del Forum terzo settore c’è anche Paolo Beni, responsabile dell’Arci e da tempo destinato a succedere a Olivero come portavoce. Ma sempre a Bersani, in un incontro riservato, il direttivo dell’associazione ha fatto il proprio il suo nome come candidato per il prossimo Parlamento. La decisione, come detto, è attesa per queste ore: ancora prima della direzione nazionale Pd dell’8 gennaio, saranno infatti decisive le direzioni regionali che si svolgeranno nel fine settimana. Una sua candidatura rimetterebbe ovviamente in gioco la carica di portavoce del Forum, con esiti al momento imprevedibili. Per il dopo Olivero, infatti, nessuno ha pensato a quanto pare a un “piano B”.

Oltre a Barbieri e Beni, il presidente dell’Anpas Fausto Casini, emiliano, anche lui nel coordinamento del Forum, è tra i rappresentanti del non profit maggiormente presi in considerazione in questa fase. Con lui potrebbe avere probabilità  anche Maria Guidotti, da poco sostituita alla presidenza dell’Istituto italiano donazione da Edoardo Patriarca. Da citare infine, sempre sul fronte sociale, la probabile candidatura di Cecilia Carmassi, ex presidente della Fuci e componente della segreteria nazionale del Pd con l’incarico di responsabile politiche sociali, terzo settore e famiglia. (st)

 

© Copyright Redattore Sociale


Related Articles

XII Libro Bianco sulle Droghe. La pandemia non ha fermato la repressione

Loading

Dalla Guerra dei trent’anni iniziata nel 1990, con la legge Iervolino-Vassalli voluta caparbiamente da Bettino Craxi, alla tragedia della pandemia e dei suoi effetti sul carcere, tra emergenza sanitaria e ideologia securitaria. Domani a mezzogiorno presenteremo alla Camera dei Deputati il dodicesimo Libro Bianco

Londra, niente libri ai detenuti il divieto che indigna gli scrittori

Loading

Da novembre parenti e amici non possono più inviare ai detenuti effetti personali Romanzieri e intellettuali protestano con una petizione che imbarazza il governo

Ecco dove costa meno fare la spesa 700 euro di risparmio nella stessa città 

Loading

Indagine Altroconsumo. Carrello meno caro in Toscana, Emilia e Veneto. A sorpresa i piccoli supermercati tornano ad essere competitivi con i centri commerciali 

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment