Corea, la svolta di Kim Jong-Un “Basta tensione fra Nord e Sud”

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MESSAGGIO di pace, nientemeno, dalla Corea del Nord per un anno nuovo all’insegna della distensione internazionale. La sorpresa arriva da Pyongyang sotto una pioggia inedita di fuochi d’artificio: Kim Jong-Un, il giovane leader del “regno eremita” subentrato giusto un anno fa al padre, il reclusivo Kim Jong-il che per 17 anni aveva votato il Paese alla carestia nell’ossessiva rincorsa della supremazia militare, parla in diretta al popolo per la prima volta in due decenni.
Lo fa attraverso la tv di Stato, consapevole d’essere ascoltato anche oltre le frontiere. Dice: «Per porre fine alla divisione del Paese, e ottenerne la riunificazione, bisogna rimuovere la conflittualità  fra il Nord e il Sud. Infatti la storia dimostra che lo scontro porta soltanto alla guerra». Già  questo infrange un lessico improntato all’animosità  da almeno due generazioni. Chi si aspettava, poi, la trita retorica contro l’America, quest’anno non l’ha ascoltata.
Al termine del primo anno al potere, Kim sembra tendere la mano alla neo-presidente sudcoreana, la conservatrice Park Geun-hye, la quale si è data il compito di aprire un dialogo con Pyongyan e di moltiplicare gli aiuti destinati al Nord.
Kim – è scontato – fa riferimento all’importanza del settore mi-litare, del suo sviluppo «in ogni possibile modo» perché soltanto questo può «permettere al Paese di svilupparsi e prosperare». Però – ecco un’altra sorpresa – non sfiora il tema delle armi atomiche. Piuttosto, ribatte sull’esigenza di «una rivoluzione industriale », di «una svolta radicale» che permetta alla Corea del Nord di rivaleggiare come «gigante economico» con la «stessa determinazione dimostrata nel conquistare lo spazio». Ora, il riferimento al satellite lanciato il 12 dicembre impensierisce Washington, Tokyo, Seul nell’attesa di un responso del Consiglio di sicurezza dell’Onu, già  promotore di un bando dei test missilistici a Pyongyang dopo gli esperimenti nucleari del 2006 e 2009.
E tuttavia chi celebrava il Capodanno a Nord del 38esimo parallelo aveva la sensazione di cogliere qualche novità : a cominciare dai fuochi d’artificio, uno spettacolo mai visto, come le danze e ai canti nella neve, e la promessa – o la speranza – che le nomine di moderati al governo siano il preludio di un’apertura economica troppo a lungo attesa.


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