“Cavie umane nella Ddr” decine di morti sospette per i test segreti di Big Pharma

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BERLINO — Nei confronti delle industrie farmaceutiche molte organizzazioni di pazienti avevano protestato di recente perché quando testano un nuovo prodotto tengono nascosti la metà  dei dati. Ma ora uno scandalo ben più grande colpisce le più famose ditte farmaceutiche mondiali: Bayer e Schering , Hoechst (oggi Sanofi), Boehringer Ingelheim e Goedecke (Pfizer), Sandoz (Novartis) e altre. Secondo quanto hanno scoperto il Tagesspiegel di Berlino e la radio-tv Mitteldeutscher Rundfunk, negli anni 80 una cinquantina di queste società  dettero in appalto a ospedali dell’allora Ddr più di 150 nuovi medicinali da testare su pazienti della Germania dell’Est: a loro insaputa. Ogni studio veniva pagato 860.000 marchi occidentali (circa 430mila euro). La Ddr affamata di valuta occidentale divenne un vero e proprio laboratorio per le sperimentazioni dell’industria farmaceutica, scrive il Tagesspiegel.
Anche perché invece nella Germania ovest dagli anni Settanta le regole per le sperimentazioni erano diventate molto severe dopo lo scandalo del Contergan, il farmaco somministrato alle donne in gravidanza che provocò malformazioni gravissime in migliaia di bambini.
I test nella Ddr coinvolsero qualche migliaio di pazienti, un centinaio per ogni studio su un nuovo medicamento. Dai rapporti medici, scrive il Tagesspiegel, si vede chiaramente che i pazienti erano completamente all’oscuro di venir curati con farmaci in via di sperimentazione, non ancora approvati per la vendita nella Germania Ovest o addirittura dei placebo, come è venuto alla luce nei casi più tragici. Uno di questi, raccontato dal giornale di Berlino, fu quello di un sessantenne colpito da infarto e ricoverato nel 1989 in un ospedale di Dresda, Gerhard Lehrer. Il medico gli disse che sarebbe stato curato con farmaci molto speciali, che non si trovavano in farmacia, ricorda la moglie Anneliese. Gerhard morì due anni dopo la cura e la moglie ebbe fin dall’inizio la sensazione che le pillole fossero state la causa del suo continuo peggioramento. In effetti la redazione della Mitteldeutscher Rundfunk ha fatto analizzare delle pillole che erano ancora in possesso della signora Anneliese e ha scoperto che si trattava di placebo (lo studio era stato fatto dall’ospedale di Dresda per conto della Hoechst). Altri casi di decessi in seguito alla sperimentazione si ebbero nel Madgeburgo dove la Sandoz (Novartis) testò un nuovo farmaco contro l’ipertensione, il cui principio attivo era denominato spirapril. Morirono sei pazienti su 17, dall’inchiesta emerge che lo spirapril provocò fin dall’inizio un peggioramento nei malati, tanto che alcuni si rifiutarono dopo qualche settimana di proseguire la cura.
Dai documenti dell’ex ministero della Sanità  della Ddr, non risulta che fosse stato richiesto ai pazienti nessun “consenso informato”. Ma le ditte farmaceutiche e i responsabili della Sanità  dell’allora Ddr negano. Juergen Kleditzsch, ministro della Sanità  al tempo della caduta del Muro fino alla riunificazione nel 1990, sostiene che i malati venivano informati. Alcune ditte farmaceutiche hanno detto che i test avvenivano secondo gli standard allora vigenti (che anche nella Ddr prevedevano il consenso informato). Che cosa sapessero delle sperimentazioni le autorità  della Germania Federale non è chiaro. L’allora ministro della Sanità  tedescooccidentale Rita Sussmuth ha affermato di non averne saputo nulla.


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