Nel 2012 in calo ingressi in carcere e arresti: i dati del Dap

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ROMA – ”Nel 2012 sono diminuiti di oltre diecimila unità  gli ingressi in carcere e si sono dimezzate le permanenze fino a tre giorni. L’impatto dello ”svuota carceri” c’è stato, ma il fenomeno rientra anche nel trend di diminuzione degli ultimi anni. A scendere sono stati sostanzialmente gli arresti”. Lo ha affermato Francesco Cascini, direttore del’Ufficio ispettivo e controllo del Dap, nel corso della presentazione oggi a Roma del rapporto “I detenuti nelle carceri italiane”, realizzato da Dap e Istat. L’ultimo dato aggiornato parla di 66.200 presenze in carcere, di questi Cascini ha ricordato che sono 700 quelli in regime 41 bis e 9000 in alta sicurezza. “Il 50 per cento dei reati gravita intorno al fenomeno della tossicodipendenza – aggiunge Cascini – molti tossicodipendenti sono dentro per violazione del Testo unico sulla droga, ma sono tanti anche quelli che commettono reati contro il patrimonio. Troppo pochi sono, invece, quelli in affidamento terapeutico, una misura che ha raggiunto per ora mille detenuti rispetto ai 15 mila che ne avrebbero diritto”.

Rispetto ai dati, dal rapporto emerge che negli ultimi 11 anni l’ammontare della popolazione detenuta ha subito un incremento del 25,8 per cento. Il numero delle persone presenti è di gran lunga superiore alla capienza regolamentare, fissata a 45.700 posti. La maggior parte dei detenuti entrati nelle carceri nel 2011 (76.982) è in attesa di giudizio, mentre soltanto il 10 per cento crrca ha una condanna definitiva. Il 25 per cento di questi torna in libertà  entro una settimana. Il cosiddetto fenomeno delle “porte girevoli” (detenzioni brevi) riguarda quasi esclusivamente gli imputati (il 98%). Le violazioni della normativa sugli stupefacenti rappresentano la tipologia più diffusa di reati per i detenuti presenti (27.459). Seguono i reati contro il patrimonio, per i quali si contano 17.285 detenuti che hanno commesso rapine e 13.109 furto. Dei 38.023 condannati detenuti in carcere circa la metà  (il 51%) deve scontare una pena inferiore a cinque anni. Il 95,8% dei detenuti è di sesso maschile: si tratta di una quota stabile nel corso del tempo. Cresce inoltre al 36% la percentuale dei detenuti stranieri (era il 29% nel 2000). Tra i detenuti entrati in carcere dallo stato di libertà  gli stranieri rappresentano il 43%. In totale sono circa 10 milioni i detenuti nel mondo, in gran parte già  condannati. Il tasso di detenzione per 100.000 abitanti è pari a 112,6 in Italia, a 127,7 in Europa, a 156 nel mondo.

 

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