Sciopero della sete, Pannella non si ferma. I medici: rischia di morire

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ROMA – E’ al settimo giorno di sciopero totale di fame e sete ma non è intenzionato a smettere. Marco Pannella, 82 anni, continua la sua protesta per ottenere l’amnistia e il diritto di voto dei detenuti ma le sue condizioni di salute si aggravano. “Persistendo il rifiuto ad ottemperare alla prescrizione della idratazione – ha detto il professor Claudio Santini della clinica romana Nostra Signora della Mercede dove è  ricoverato il leader radicale-, si conferma ovviamente l’elevato grado di rischio di compromissione della funzionalità  renale e di complicanze cardio-circolatorie e si ribadisce il pressante consiglio quantomeno a consentire l’inizio di una terapia reidratante per via endovenosa”.

ll ministro della Giustizia, Paola Severino, si è recata in clinica per fargli visita, ma senza incontrarlo, proprio perchè le sue condizioni non glielo consentivano. Severino ha quindi lasciato all’esponente radicale Rita Bernardini una sua lettera personale per Pannella, che ha mangiato solo qualche caramella per poter parlare davanti alle telecamere del Tgcom24. La Bernardini ha poi divulgato all’agenzia Asca il contenuto della lettera, definendolo “allucinante”: “Severino dice a Pannella che farà  di tutto per far approvare il ddl sulle misure alternative al carcere – spiega l’esponente radicale – ma credo che al ministero della Giustizia servirebbe qualcuno che sappia far di conto”. Il provvedimento, infatti, ha concluso, “riguarda lo 0,3% dei detenuti, 254 persone. Ma di che stiamo parlando? se ci vogliamo prendere in giro… Io la lettera a Pannella gliel’ho letta e mi sono sentita umiliata”.

E mentre anche Anche Gianfranco Fini, su Twitter, pur manifestando “comprensione e apprezzamento per la sua battaglia”, lo invita a “sospendere lo sciopero della sete”, e Angelo Bonelli dei Verdi ne sostiene le ragioni, i compagni di partito manifestano la loro preoccupazione. Emma Bonino sposa completamente l’ultima battaglia del collega di una vita anche se il prezzo da pagare potrebbe essere altissimo. L’obiettivo della protesta, ha spiegato lo stesso Pannella nella conversazione settimanale con Massimo Bordin su Radio Radicale, in videoconferenza dalla clinica nella quale è ricoverato, “è sempre quello: ottenere che lo stato italiano interrompa la flagranza tecnicamente criminale in termini di diritto internazionale e della ‘ex’ costituzione italiana. Mentre continuano ad arrivare conferme dalla giurisdizione europea, abbiamo fornito lo strumento perchè questo possa accadere formalmente in dieci giorni. Come episodio enorme, storico, dopo 30 anni di tradimento ed illegalità “.

Si susseguono intanto le manifestazioni di solidarietà . Dopo Roberto Saviano, che su Twitter ha scritto: “Rispetto lo sciopero della fame e della sete di Pannella per la legalità  nelle carceri #iostoconmarco”, il presidente del Senato Renato Schifani lo invita a terminare la protesta: “Sospendi lo sciopero, ti ascolteremo. La tua battaglia non cadrà  nel vuoto”. Anche il leader di Sel, Nichi Vendola, lancia un appello all’Italia democratica, affinchè vengano date al capo dei radicali “risposte adeguate”.


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