Biggeri: «La Tobin Tax? A questo punto meglio non approvarla»

Loading

La conclusione non lascia spazio a fraintendimenti: «Se sono vere le anticipazioni di stampa, meglio lasciar perdere. Una Tobin Tax come quella che stanno approvando sarebbe solo dannosa». Dopo aver letto le anticipazioni di stampa che parlano di un provvedimento in corso di approvazione (è contenuto nella legge di Stabilità ) che esclude dalla tassazione quasi completamente i day trader (coloro che gestiscono migliaia di scambi on line durante la stessa seduta, che costituiscono il 70% delle operazioni eseguite) considerando solo i saldi netti giornalieri e di fatto salva in gran parte le transazioni che interessano i prodotti derivati, Ugo Biggeri, presidente di Banca Etica, rompe gli indugi: «Il disegno mi sembra chiaro: colpire la gente comune e la finanza popolare (“Manuale di finanza popolare” è fra l’altro anche il titolo anche dell’ultimo suo libro curato insieme a Giulio Tagliavini per Eif-e.Book) per salvare la grande finanza colpevole della crisi in cui siamo precipitati».

Quindi la Tobin tax non le piace più, eppure lei era stato uno dei suoi più convinti sostenitori?
Se il Parlamento e il Governo la approvano nella versione che sta girando in queste ore, meglio che lascino perdere. Doveva servire per colpire la finanza speculativa e invece non solo non la toccherà  minimamente, ma il prezzo della nuova tassazione ricadrà  sulla gente comune. Se volevano trovare il modo per far passare la tobin tax per una tassa contro i cittadini, beh l’hanno trovato e noi non possiamo che opporci.

Quindi?
Quindi a questo punto meglio non approvarla.

Così però i grandi speculatori la faranno franca ancora una volta?
Non c’è dubbio, su questo tema il governo si assume una grande responsabilità . Tanto più che ormai non credo ci sia nemmeno più alcuna possibilità  di re-introdurre nella legge di stabilità  l’esenzione dall’imposta di bollo per i micro-investimenti al di sotto dei mille euro, malgrado gli impegni presi  e la nostra petizione a cui hanno aderito anche alcune popolari e sta aderendo Federasse.


Related Articles

America Latina terra di conquista mineraria

Loading

  Una miniera d’oro in Amazzonia – foto: giovannabellinigioielli.com

Nel 2011, sostiene uno studio del Metal economic groups, la regione ha attratto il 25 per cento degli investimenti mondiali per l’estrazione mineraria non ferrosa. E da qui al 2020, secondo quanto emerso dal convegno “15 anni di industrie estrattive in Perù e America Latina“ organizzato dalla ong CooperAccià³n, gli investimenti minerari nel continente arriveranno a 320 miliardi di dollari, vale a dire venti volte di più di quanto investito negli ultimi dieci anni. Il Perù è il primo Paese ad attrarre gli investimenti, seguito da Messico, Cile e Brasile.

Istat: le ingiustizie della ripresa in un paese diseguale

Loading

Nel rapporto Benessere Equo e Sostenibile (Bes) il ritratto di un paese diviso e stremato dove aumentano le differenze di classe, geografiche, di genere, lavorative e generazionali

Grecia. Un’iniezione di Germania

Loading

 Berlino, 27 settembre. Manifestazione davanti alla federazione degli industriali tedeschi.  Berlino, 27 settembre. Manifestazione davanti alla federazione degli industriali tedeschi. AFP

Mentre continuano i negoziati con la troika e le proteste contro l’austerity, una delegazione tedesca è sbarcata ad Atene, portando investimenti e consulenze per dare una svolta teutonica a un’economia disastrata.

No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment