Russia, le cattive notizie diventano fuorilegge

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MOSCA. QUANTE volte ci siamo abbandonati al luogo comune che la lettura dei giornali “con tutte quelle notizie tristi, mette di malumore e fa prendere dallo sconforto”? Come se la colpa fosse dei giornali e non del mondo che sono costretti a raccontare. Una reazione istintiva che si supera dopo una breve riflessione.
MA UN deputato di un minuscolo partito filogovernativo russo ha deciso di risolvere il problema proprio partendo da questo errore di visuale: imporre ai giornali e ai notiziari tv un tetto massimo di un trenta per cento di notizie “negative” e lasciare tutto il tempo e lo spazio rimasti solo per notizie “ottimistiche e rassicuranti”.
Nemmeno Russia Unita, il partito del Presidente Putin, impegnato nella creazione di una serie di nuove leggi liberticide, era ancora arrivato a tanto. E, per non farsi scavalcare ha deciso di fare propria l’iniziativa, arricchire di altri freni all’informazione la proposta di legge, e fare di tutto per renderla operativa già  dall’inizio del nuovo anno.
Succede così che l’oscuro Oleg Mikheev di Russia Giusta, rischi di cambiare radicalmente il già  frenato mondo dell’informazione russa con il suo progetto di legge pretenziosamente intitolato “Per la protezione della psiche della popolazione”. Pezzo forte del suo progetto è naturalmente la quota di tre notizie negative per ogni sette positive. Per fare un esempio basteranno un disastro naturale in qualunque parte del mondo, un episodio di cronaca nera, e una protesta di lavoratori in difficoltà  per esaurire la “quota tristezza” e dare spazio a inaugurazioni di grandi opere, compleanni di celebrità  e gossip allegri di vario genere. E la questione, come spesso accade nelle leggi russe si incentra poi sulla definizione di “negativo”. Una protesta contro Putin è “negativa”? Un ministro corrotto colto in fragrante è “positivo”? E poi: posto che una strage terroristica nel Caucaso sia “negativa”, la repressione e l’uccisione di presunti terroristi da parte della polizia sarà  da considerarsi “positiva”? Si prospetta una legge perfetta per l’interpretazione caso per caso di cosa si vuole far sapere ai cittadini e cosa no.
Ma il progetto Mikheev fa di più, impone anche divieti totali per una serie di immagini e di racconti. «I reportage da luoghi di incidenti, calamità , atti terroristici — prescrive — dovranno essere privi di immagini e descrizioni di esseri umani. Per capire la gravità  di un episodio non occorre dover subire il trauma della visione
di feriti o di corpi mutilati». Vietati anche scene e racconti dettagliati di maltrattamenti, di molestie sessuali, o comunque di prevaricazione sulle persone. Particolare che piace tanto al partito di governo. Se la legge fosse già  stata in vigore in maggio nessuno avrebbe potuto vedere la polizia che caricava con i manganelli la folla di piazza Bolotnaja che protestava contro Putin.
Spinto da una sincera intenzione protettiva della psiche dei cittadini Mikheev si spinge oltre affrontando il tema dell’eccesso di pubblicità , compresa quella stradale. «Bisognerebbe mettere un freno a questo bombardamento di informazioni che confondono le idee e estraniano dalla realtà ». Ma l’argomento interessa molto meno e non fa parte del programma del partito di governo che non intende privare i comuni dell’enorme fonte di guadagno che deriva dalla pubblicità . Invece le proposte di Mikheev raccolgono un’entusiastica approvazione dei deputati di Putin quando si occupano delle pene da infliggere ai giornalisti che non rispettino il tetto stabilito di notizie negative. Mikeev propone la reclusione da due a sei anni. E, trattandosi di notizia probabilmente “negativa”, si potrebbe anche non venirlo mai a sapere.


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