Rete Sprar, quasi 4 mila posti di accoglienza. Oltre 37 mila le domande di protezione

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Rapporto annuale Sprar 2011-2012 MILANO – Per il biennio 2011/2012, grazie a fondi straordinar,i la rete dello Sprar contempla complessivamente 3.979 posti di accoglienza. Infatti, ai 3 mila posti finanziati dal Fnpsa (Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo), per l’anno 2011 vanno aggiunti ulteriori 163 posti in strutture implementate grazie alle risorse Otto per Mille assegnate ad Anci e 816 posti messi a disposizione dalla rete dello Sprar per le misure straordinarie coordinate dal Dipartimento nazionale di Protezione Civile. In tutto, dunque, 979 posti ‘’straordinari’’. Sono i numeri del sistema Sprar, che con l’emergenza Nord Africa ha risposto a 37.350 asilanti in cerca di protezione nel nostro Paese (il 208 per cento in più rispetto al 2010). Nel 76 per cento dei casi sono state presentate da migranti giunti a seguito delle sommosse e dei conflitti nel Nord Africa. Il Rapporto Sprar è stato presentato questa mattina a Milano. Da ricordare che la trama di centri d’accoglienza tessuta da Ministero dell’Interno insieme ad Anci e gestori del terzo settore (oltre 200) attraversa 128 enti locali in 19 regioni (è esclusa solo la Valle d’Aosta).

È il Lazio la Regione dove sono stati attivati il maggior numero di progetti per adulti con il Fnpsa. Il 26,2 per cento dei 7598 beneficiari (il 10,8 per cento in più rispetto al 2010) è stato nei centri laziali, seguiti nella classifica da quelli della Sicilia (11,3 per cento) e della Puglia (8 per cento). Se si allarga il conteggio anche ai posti attivati con la Protezione civile, la Lombardia arriva al secondo posto, con il 16,3 per cento. Otto beneficiari su dieci sono stati uomini, soprattutto provenienti da Somalia, Afghanistan, Eritrea, Nigeria e Costa d’Avorio. Hanno soprattutto un’età  compresa tra i 18 e i 35 anni (il 72 per cento) e tre quarti sono entrati in Italia senza la famiglia.
Tra gli ospiti del sistema Sprar, sono 5.478 (il 72 per cento) quelli che hanno già  in mano una forma di protezione, soprattutto sussidiaria, con validità  di tre anni (l’ha avuta il 38 per cento degli ospiti). Il 18 per cento ha visto riconosciuto l’asilo politico mentre il 16 per cento (un aumento di tre punti rispetto allo scorso anno) ha ottenuto un permesso per motivi umanitari. Il trend generale, quindi, registra un miglioramento rispetto al 2004, quando solo il 20 per cento degli ospiti aveva già  in mano un documento. Ora la percentuale si è quasi ribaltata: i richiedenti protezione internazionale sono il 20 per cento.   

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