Atene ricompra i vecchi «bond» Juncker: sì agli aiuti Spagna, 39 miliardi

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Per il resto i ministri hanno continuato con la meticolosa lentezza voluta dalla Germania verso lo sblocco dei 44 miliardi necessari per evitare il fallimento della Grecia. Il presidente uscente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, ha detto che il via ai prestiti è atteso «il 13 dicembre al mattino» prima del Consiglio dei capi di Stato e di governo. Il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, in un confronto all’Europarlamento con il collega francese Pierre Moscovici, ha precisato che l’azione anticrisi continuerà  a svilupparsi con prudenza «passo dopo passo». Oggi a Bruxelles i 27 ministri finanziari dell’Ecofin vorrebbero accordarsi per delegare tutta la vigilanza bancaria alla Bce di Mario Draghi, mentre la Germania frena per non perdere il controllo nazionale sulle sue casse di risparmio. Il riacquisto dei titoli greci («buy back») lanciato ieri, sollecitato soprattutto dal Fondo monetario, era stato incredibilmente reso noto da giorni. Sono così lievitate le quotazioni dei titoli greci, in passato precipitati tra l’11 e il 20% del valore nominale. Atene dovrà  ora pagare di più (si stima il 30-40% del nominale a seconda del tipo di emissione), riducendo a una ventina di miliardi il debito recuperabile con la spesa prevista di 10 miliardi (inizialmente si sperava di recuperarne circa 40). In caso di esito insufficiente del buy back entro venerdì, la parte mancante potrebbe essere coperta concedendo ad Atene ancora riduzioni degli interessi e allungamento delle scadenze. Schaeuble ha confermato la distanza della Germania rispetto a una Francia. Il ministro tedesco ha negato l’estensione delle stesse concessioni alla Grecia anche agli altri Paesi (Portogallo e Irlanda). Moscovici ha invece espresso disponibilità  alla condivisione dei debiti con eurobond e al bilancio unico dell’Eurozona. La Spagna ha chiesto (e ottenuto da inizio 2013) quasi 40 miliardi per le banche, Schaeuble ha escluso una ricapitalizzazione diretta del fondo salva Stati, imponendo in questo modo la garanzia del governo di Madrid. L’Eurogruppo ha anche valutato il salvataggio sulle banche di Cipro.


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