«Parigi bomba a orologeria» Ayrault da Merkel: ora riforme
Il Fondo monetario internazionale, molti economisti tedeschi e l’ex cancelliere Gerhard Schrà¶der esprimono previsioni pessimistiche perché Parigi tarda a riformare il mercato del lavoro ma Moscovici ribatte: «No, non stiamo facendo le stesse riforme di Italia e Spagna perché non siamo Italia o Spagna. Le nostre riforme saranno à la Franà§aise, comunque più ambiziose di quelle intraprese da tutti i governi prima del nostro». Nelle stesse ore in cui Moscovici rintuzzava la metafora del malato, il settimanale britannico The Economist è ricorso a un altro paragone poco lusinghiero, con una copertina che raffigura un fascio di baguette strette da un nastro tricolore bleu-blanc-rouge e collegate a una miccia. Titolo: «La bomba a orologeria nel cuore dell’Europa».
L’Economist non è mai tenero con il modello francese e i socialisti, tanto che durante la campagna elettorale aveva definito Franà§ois Hollande «un uomo piuttosto pericoloso». Oggi, a sei mesi dal suo insediamento all’Eliseo, la Francia potrebbe rappresentare «la più grave minaccia alla moneta unica europea» a causa dell’economia stagnante e la disoccupazione elevata.
Il premier Jean-Marc Ayrault, in visita a Berlino, ha presentato alla cancelliera Merkel le future riforme francesi e ha definito l’Economist «un giornale oltranzista che non riesce a impressionare i francesi», forte della notizia che nel terzo trimestre l’economia francese è tornata crescere: più 0,2%. Poco, ma tanto quanto la Germania.
Related Articles
La Grecia manda in tilt le Borse Varoufakis: “Il problema è l’austerity non le riforme”
Milano cede il 2%, Atene il 3,1%. Oggi ripartono i negoziati Più margini per Tsipras che batte l’ala radicale di Syriza
Turchia: «Risultato falsato, al referendum ha vinto il no»
Intervista al giornalista e analista turco Murat Cinar: «Più del 50% del paese è contro questa costituzione»
Escalation. Arrivano a Kiev le cluster bomb, la UE prepara altre armi
La Russia accusa: l’Ucraina già le impiegava. «Ora anche noi ne faremo un uso sistematico»