Buonuscite e teste cadute L’ora della pulizia alla Bbc

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Non c’è voluto molto perché la «regina» della Bbc dichiarasse o fosse costretta a dichiarare che, data la situazione, è meglio prendersi una vacanza forzata. Non sono dimissioni vere e proprie, anzi Helen Boaden, una delle giornaliste più potenti, confida di rientrare nei ranghi non appena le acque si saranno calmate. Ma chissà  quando. Perché sulla Bbc soffiano venti di burrasca.
I vertici della quarta «istituzione» britannica (dopo Buckingham Palace, Downing Street e Westminster) sono stati decapitati. All’addio del direttore generale sono seguiti quelli (temporanei per ora) di Helen Boaden e del suo vice Stephen Mitchell, i direttori delle news. Non che i due abbiano avuto una parte attiva nelle figuracce della televisione pubblica ma a loro rispondeva la trasmissione Newsnight che ha combinato il guaio e, siccome deve pur esserci un catena di comando e di controlli in modo che il sacrosanto diritto di informare non scivoli nel diritto alla bugia e alla impunità , è naturale che si chiedesse spiegazione ai piani alti su quel capitombolo imperdonabile che è stato il coinvolgimento di un innocente, Lord McAlpine, nella inchiesta sulle violenze sessuali e sul pedofilo Jimmy Savile.
Il potere regala gloria ma impone una chiara assunzione di responsabilità . Almeno così funziona nel Regno Unito e nella Bbc dove le regole hanno un senso: chi sbaglia paga. Non ci sono rendite di posizione e caste (pure di giornalisti) inattaccabili. Risultato: hanno ribaltato la struttura della Bbc.
Questa non è un crisi passeggera e di poco conto. È piuttosto una crisi che si leggerà  nelle future pagine di storia della Gran Bretagna, proprio per ciò che la Bbc (che resta un gioiello informativo) rappresenta nella cultura anglosassone. E anche perché, per ironia della sorte, scoppia sull’onda degli altri scandali che hanno travolto i mass media londinesi: i tabloid spioni e i rapporti «speciali» fra il gruppo Murdoch e la politica. Anno orribile per i giornali e le televisioni nel paese che è la culla della libertà  di stampa.
Poi, accade che dal peggio nasca il peggio. E i guai, anziché essere medicati, alzino ulteriormente la febbre. Ci mancava che saltasse fuori la liquidazione del direttore generale George Entwistle. Nominato il 17 settembre, sabato scorso ha presentato le dimissioni: 54 giorni, 450 mila sterline (560 mila euro) di buona uscita. Downing Street è insorta. La maggioranza e l’opposizione laburista si sono unite in un coro unico: quella liquidazione è un insulto. Rinuncerà ?
La Bbc è rossa di vergogna ma ha avviato subito la pulizia. La sua autorevolezza nasce anche dalla severità  con cui è capace di emendare i peccati gravissimi che ha commesso. Altrove non avviene.


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