Carceri. Non se ne può più

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Il Presidente Napolitano ha di recente rivolto l’ennesimo invito perché siano approvate misure strutturali per superare una condizione carceraria che vanifica l’art. 27 della Costituzione (oltre a umiliare l’Italia in Europa).

Il sovraffollamento non è una calamità  naturale né un mostro invincibile: basta eliminare le leggi criminogene che hanno provocato il disastro. Per questo è urgente un decreto legge per cancellare le norme più vergognose e “affolla-carcere” della legge sulle droghe, alla radice della crescita incontrollata dei detenuti. Solo l’anno scorso sono entrate in prigione per violazione della normativa antidroga 28.000 persone (fra consumatori e piccoli spacciatori), mentre sono oltre 15.000 i tossicodipendenti ristretti su un totale di 67.000: la metà  dei detenuti ammassati e stipati nelle patrie galere hanno a che fare con la legge sulle droghe. Il Presidente Napolitano ha parlato di una questione di “prepotente urgenza”: questa affermazione, se non la si vuole far diventare un mero esercizio di retorica, obbliga il Governo a emanare un decreto legge allo scopo di evitare l’arresto agli accusati di fatti di lieve entità  riguardo alla detenzione di sostanze stupefacenti e per far uscire i tossicodipendenti e destinarli a programmi alternativi (oggi preclusi da vincoli assurdi e dall’applicazione della legge Cirielli sulla recidiva).

Chiediamo un provvedimento giusto, costituzionalmente motivato e indispensabile per interrompere uno stato di illegalità , tenendo conto che nel 2006 la modifica della legge sulle droghe fu approvata con lo strumento del decreto legge e il voto di fiducia.

Gentile Presidente, la richiesta che avanziamo è sostenuta anche dalle valutazioni della commissione di lavoro sul carcere del Consiglio Superiore della Magistratura. Altri provvedimenti sono urgenti e per questo una sessione straordinaria specifica dei due rami del Parlamento sarebbe opportuna per dare un motivo di speranza a chi in carcere ha soltanto un tragico orizzonte di morte.

Il numero dei suicidi, dei tentati suicidi, degli atti di autolesionismo, degli scioperi della fame è davvero impressionante e non può non interrogare la coscienza di ogni cittadino e in primo luogo di chi governa.

Noi non intendiamo essere complici, neppure per omissione, di questa strage e abbiamo deciso di far durare questa mobilitazione a oltranza fino allo scioglimento delle Camere, per aiutarLa nella decisione sino all’ultimo minuto politicamente utile. Riteniamo che la ministra della Giustizia e il ministro con la delega alla politica delle droghe condivideranno questa indicazione.

Riteniamo opportuno segnalare il documento sottoscritto dai Garanti dei diritti dei detenuti e inviato alla Ministra Paola Severino, al Capo del Dap, Giovanni Tamburino e per conoscenza al Presidente della Repubblica, sulle gravi conseguenze che il riesame della spesa dell’Amministrazione Penitenziaria, produrrà  nella vita quotidiana in carcere e ancor più nella violazione dell’art. 27 della Costituzione, sul carattere della pena.

Presidente, come Lei comprende non si tratta di un ricatto ma di un accorato invito al compimento di un dovere d’ufficio.

Franco Corleone, garante dei diritti dei detenuti del Comune di Firenze e presidente della Società  della Ragione

Andrea Gallo, fondatore della  Comunità  di San Benedetto al Porto

Armando Zappolini, presidente Coordinamento nazionale comunità  di accoglienza (Cnca)

Patrizio Gonnella, presidente associazione Antigone

Giorgio Bignami, presidente Forum Droghe

Stefano Anastasia, università  di Perugia

Luigi Manconi, presidente associazione A Buon diritto

Mauro Palma, vice presidente del Consiglio Europeo per la cooperazione nell’esecuzione penale

Michele Passione, avvocato, Osservatorio Carcere dell’Unione Camere Penali

Rosa La Marca, associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi

Hassan Bassi, cooperatore sociale

Emanuele Baciocchi, associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi

Beppe Battaglia, associazione Liberarsi

Cecco Bellosi, comunità  Il Gabbiano

Lucio Bertè, associazione Nessuno tocchi Caino e detenuto ignoto

Massimo Brianese, associazione La Società  della Ragione

Maurizio Buzzegoli, associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi

Piera Cecconi, associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi

Riccardo De Facci, vice presidente Cnca, responsabile tossicodipendenze

Stefano Di Puccio, consigliere comunale di Firenze

Nunzio Di Stefano, volontario

Leonardo Fiorentini,  webmaster del sito  fuoriluogo

Renzo Magosso, giornalista

Patrizia Meringolo, università  di Firenze

Giuseppe Mosconi, università  di Padova

Marco Perduca, senatore

Maria Pierattini, associazione per l’iniziativa radicale Andrea Tamburi

Alessandro Santoro, Comunità  Le Piagge – Firenze

Fabio Scaltritti, responsabile Comunità  San Benedetto

Leonardo Scarcella, architetto

Sergio Segio, associazione Società  e Informazione

Salvatore Senese, già  magistrato e senatore

Maria Stagnitta, vice presidente Forum Droghe, associazione Insieme onlus

Luca Zevi, architetto

Grazia Zuffa, direttore esecutivo di Forum Droghe

 

Garanti dei diritti delle persone private della libertà  personale:

Maurizio Battistutta, garante del Comune di Udine

Giorgio Bertazzini, ex garante della Provincia di Milano

Andrea Callaioli, garante del Comune di Pisa

Mario Fappani, ex garante del Comune di Brescia

Livio Ferrari, garante del Comune di Rovigo

Margherita Forestan, garante del Comune di Verona

Elisabetta Laganà , garante del Comune di Bologna


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