L’abbraccio di Barack promuove Michelle da First Lady a «co-presidente»
Lei, vabbè, formidabile («gli afroamericani votano per tenere Michelle alla Casa Bianca», diceva giorni fa il Giuliano Ferrara-Emilio Fede di Fox News, Rush Limbaugh, pensando di essere sprezzante). Lui di fondo poco socievole, lei una forza della natura. Quando si trovano insieme in situazioni intense, tendono ad abbracciarsi e baciarsi come se non fossero davanti a ventimila persone, o forse per questo, e gli viene naturale e il pubblico va ai matti.
E’ successo durante il rally finale in Iowa, subito dopo le furtive lacrime di Obama è arrivata Michelle e si sono dati quello che in americano-romano si potrebbe chiamare Power Pomicio (due figure pubbliche alte, specie lei, che si appiccano affettuosamente). E’ successo appena il dato dell’Ohio in bilico è stato sicuro. E Obama ha twittato la foto più amata della storia di Twitter e Facebook (3 milioni di «piace», subito). Sorridente e in pieno abbraccione con Michelle. Di cui si vedono solo la nuca e i leggendari bicipiti. Al netto dell’evidente strategia comunicativa (quante coppie politiche indistruttibili amorose e fisicamente disinvolte si trovano in giro?), l’unica altra persona con cui Obama ha avuto scambi affettivi significativi in pubblico di recente è stato il governatore repubblicano eterodosso del New Jersey Chris Christie dopo l’uragano Sandy. Si davano pacche, si guardavano intensamente negli occhi; però diciamolo, non era lo stesso. Era un «bromance», una passioncella tra maschi etero, niente a che vedere col legame con Michelle. Più co-presidente di quel che vuol dare a vedere, popolarissima e gran comunicatrice; un pilastro per suo marito, e si spera la cosa sia reciproca (le mamme di teenager hanno notato come Malia, ora 14 anni, sia salita sul palco con aria imbufalita da neo-adolescente; gli Obama stanno per affrontare la loro prova più dura; i coetanei, con solidarietà bipartisan, sono con loro).
(avvertenza: la cronista che ha scritto questo pezzetto potrebbe venire accusata di partigianeria e di sciropposo sentimentalismo tardo-femminista; d’altra parte un sondaggio globale ha segnalato come l’unica cittadinanza che avrebbe fatto vincere Mitt Romney e signora era quella pakistana, e forse non erano tante le sondaggiate donne; va bene, procediamo).
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