Da Ginsborg a Moni Ovadia le firme per il «Quarto polo»
È l’obiettivo di un documento che ha fra i promotori i professori Luciano Gallino e Marco Revelli e il vicepresidente di «Libera», Marcello Cozzi, e che è stato firmato da una settantina di persone, fra le quali Sabina Guzzanti e don Andrea Gallo. La campagna si chiama «Cambiare si può, noi ci siamo». Sottoscrittori e promotori, viene spiegato, non sono i futuri candidati, ma persone che condividono il percorso del documento: «La sfida è proporre un’alternativa nei contenuti e nei metodi, che tiri una riga netta con il recente passato di tutte le varie sinistre». Nella lista dei firmatari si trovano persone attive nel mondo dell’associazionismo, intellettuali e giuristi (come Paul Ginsborg, Tonino Perna, Alberto Lucarelli, Giovanni Palombarini, Ugo Mattei), artisti e scrittori (come Moni Ovadia, Massimo Carlotto, Sabina Guzzanti, Gianmaria Testa, Piero Gilardi), delegati di luoghi di lavoro (come Antonio Di Luca, uno dei lavoratori di Pomigliano «discriminati» da Marchionne) insieme a rappresentanti di movimenti come don Gallo, Haidi Giuliani, Riccardo Petrella, Emilio Molinari e Guido Viale.
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