Landini avverte Camusso: contratto, poi la produttività 

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Incontro che si è svolto alla vigilia dell’incontro di oggi tra Federmeccanica e sindacati (tranne la Fiom) che potrebbe portare presto al rinnovo del contratto. Ma un nuovo contratto «separato», cioè senza la Fiom, sarebbe, secondo Landini, «in palese violazione dell’accordo del 28 giugno 2011» sottoscritto dalla Confindustria e dalle confederazioni sindacali, compresa la Cgil. «Quell’accordo dice infatti che hanno diritto di negoziare il contratto tutti i sindacati con un indice di rappresentatività  pari ad almeno il 5%. Ma la Fiom — dice Landini — è pronta a verificare se abbiamo più del 5%, e comunque abbiamo più iscritti di Fim-Cisl e Uilm messe assieme. Come possono escluderci?». Per il segretario Fiom «c’è una palese contraddizione quando da un lato Confindustria, Cisl e Uil vogliono un accordo sulla produttività  anche con la Cgil e dall’altro permettono, in barba all’intesa del 28 giugno, alla Federmeccanica e a Fim e Uilm di arrivare a un contratto separato. Per questo ho chiesto alla Cgil di sospendere la trattativa interconfederale sulla produttività ». E che cosa le hanno risposto? «Che al momento non c’è una trattativa, ma posizioni diverse in campo». Landini ha comunque ottenuto che la confederazione si esprimerà  a sostegno delle sue battaglie. «Oltre allo sciopero generale del 16 novembre, la Fiom non esclude alcuna iniziativa. Se Federmeccanica e gli altri sindacati arriveranno di nuovo a un contratto separato noi non lo riconosceremo e ci batteremo nelle fabbriche, nei territori e se necessario nelle aule di tribunale per impedire che esso venga applicato». Insomma, una dichiarazione di guerra che Landini aveva già  preannunciato agli stessi vertici di Federmeccanica incontrati riservatamente lunedì. «Noi — continua — il contratto lo vogliamo rinnovare e abbiamo anche avanzato una proposta di un accordo fino alla fine del 2013 in attesa di misurare la rappresentanza e intanto difendere il lavoro. Loro invece stanno discutendo di un’intesa che distruggerebbe il contratto nazionale, generalizzando il modello Fiat: più orario, 250 ore di straordinario obbligatorio, niente paga per i primi tre giorni di malattia». Ma l’ultimatum di Landini pesa anche sulla trattativa tra la Confindustria, le altre associazioni imprenditoriali e Cgil, Cisl e Uil: «Per fare un accordo sulla produttività , prima bisogna ripristinare il diritto della Fiom di negoziare il contratto».


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