La Germania ora tende la mano alla Spagna e alla Grecia ma l’intesa Troika-Atene è in bilico
MILANO — Le aperture della Germania su Grecia e Spagna, insieme alle pressanti scommesse dei mercati su un imminente ricorso di Madrid agli aiuti comunitari, hanno messo le ali alle Borse. La più euforica è stata proprio Madrid, che ha guadagnato il 3,41%; molto bene anche Piazza Affari, salita del 2,53%, mentre Parigi ha guadagnato il 2,36%, Francoforte l’1,58% e Londra l’1,12%. La possibile conclusione delle vicenda spagnola, che ormai si trascina da tempo, ha dato sostegno anche a Wall Street. In serata però si è saputo che la Troika (Ue-Bce-Fmi) lascerà oggi Atene e che l’accordo è in bilico anche se non si può parlare di rottura. Mentre Moody’s, dopo la chiusura delle Borse, in una nota in cui confermava il rating della Spagna a Baa3 (appena un gradino sopra il livello “spazzatura”) con outlook negativo, ha ribadito che «il contesto europeo resta fragile» soprattutto perché «la possibile uscita della Grecia dall’area euro resta un rischio e un’ulteriore fonte di contagio ».
Il clima intorno al vertice europeo, che si aprirà domani e si protrarrà anche venerdì si sta caricando di aspettative. Anche se non sono attese decisioni definitive sulla crisi dell’eurozona, in Borsa si scommette sulla richiesta della Spagna di un intervento del fondo anti-crisi Esm e di conseguenza sull’entrata in campo della Bce per raffreddare gli spread. La linea di credito che il premier spagnolo Mariano Rajoy potrebbe chiedere all’Europa dovrebbe aggirarsi intorno ai 50 miliardi di euro, secondo fonti Ue vicine al dossier. Un’ipotesi che ha messo il turbo anche ai titoli di Stato: lo spread Btp Bund ad esempio è sceso sotto quota 340 punti, ai minimi da sei mesi a questa parte (mentre il Btp Italia continua a fare il boom delle prenotazioni).
La Germania – scrive Bloomberg – ha aperto spiragli a Madrid, secondo quanto hanno spiegato due esponenti di spicco della coalizione di governo, Michael Meister, vicecapogruppo dei Cristiano-Democratici, e il delegato al Bilancio della Unione (Cdu-Csu), Norbert Barthle. La Germania punta anche ad attribuire più potere al commissario Ue agli affari economici sui bilanci pubblici ma alla vigilia del vertice continua a frenare le attese di un rapido funzionamento della vigilanza bancaria Bce e sulla ricapitalizzazione diretta delle banche da parte dell’Esm. Dal canto suo il cancelliere Angela Merkel ha elogiato le riforme in Spagna, Portogallo e Grecia. In quest’ultimo paese, in particolare, «è stato messo molto in moto », ha detto la Merkel, che ha indicato che «i progressi in Grecia giungono forse più lentamente di quanto pensato» ma ha anche aggiunto che «l’atteggiamento e il pensiero di base sono cambiati visibilmente».
Per quanto riguarda le trattative di Atene con la Troika, il nervosismo non manca: «L’insistenza con cui la Troika continua a chiederci l’applicazione di rigide e impopolari riforme del mercato del lavoro è sbagliata », ha detto Evangelos Venizelos, il leader del Pasok. Sul ritardo per il mancato accordo fra la Troika ed il governo greco sul pacchetto dei tagli al bilancio per il biennio 2013-2014 – condizione indispensabile per la concessione della nuova tranche di aiuti alla Grecia – Venizelos ha affermato che esso «danneggia l’economia del Paese e la sua immagine sui mercati», aggiungendo che «questo pacchetto di misure di austerità dovrà essere effettivamente
l’ultimo».
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