«Due corrotti alla Compagnia delle Opere»

Loading

MILANO — Da un lato, i capi della Compagnia delle Opere di Bergamo indagati per corruzione perché accusati di aver preso denaro da un imprenditore affinché gli amministratori della Regione Lombardia con cui erano «in contatto» autorizzassero la discarica di amianto alla quale era interessato; dall’altro, una delibera della giunta regionale che su proposta di Roberto Formigoni (non indagato) avvia l’iter amministrativo per l’autorizzazione: sono i poli del nuovo filone dell’inchiesta della Procura di Milano che mesi fa per una mazzetta da 100 mila euro portò all’arresto dell’ex assessore e poi vicepresidente del Consiglio lombardo Franco Nicoli Cristiani.
Le indagini dei pm Alfredo Robledo, Antonio D’Alessio e Paolo Filippini si sono mosse su intercettazioni, documenti, testimonianze e sulle dichiarazioni di Pierluca Locatelli, arrestato per la tangente data a Nicoli Cristiani per favorire (nonostante il divieto di una legge regionale) l’autorizzazione allo smaltimento di amianto nella discarica di Cappella Cantone (Cremona).
Gli sviluppi investigativi della Guardia di Finanza di Milano ieri hanno portato alla perquisizione della Mediberg di Calcinate (Bergamo), che si occupa di prodotti medicali, e della Custodia di Bergamo, società  di consulenza aziendale, amministrate da Rossano Breno, presidente a Bergamo della Cdo (il braccio economico di Comunione e Liberazione, movimento di cui fa parte Formigoni), e dal suo ex vice Luigi Brambilla.
Nelle tasche di Breno e Brambilla, secondo l’accusa, sarebbero finiti oltre 200 mila euro, parte in contanti, parte sotto forma di consulenze fittizie della Custodia, affinché facessero da «mediatori presso i pubblici ufficiali della Regione Lombardia» perché «favorissero, con atti contrari agli interessi d’ufficio, gli interessi di Locatelli per ottenere l’autorizzazione all’apertura della discarica», si legge nel decreto di perquisizione. Il pagamento delle «illecite somme di denaro», secondo la Procura, dimostra «un diretto coinvolgimento» dei vertici della Compagnia delle Opere di Bergamo attraverso accordi che sarebbero stati stretti con Locatelli per «incassare denaro contante quale pagamento delle promesse corruttive» fatte dai due. Negli uffici delle società  perquisiti dalle Fiamme Gialle sarebbe stata preparata la «documentazione contabile e contrattuale» servita a «giustificare il pagamento di illecite somme di denaro» fatto da Locatelli ai due indagati «quali mediatori presso i pubblici ufficiali della Regione Lombardia». Gli investigatori scrivono di «intese criminose» che si sarebbero protratte fino a settembre 2011.
Dalle carte dell’inchiesta, cominciata a Brescia e approdata poi a Milano per competenza territoriale, emergono rapporti con alcuni politici, come l’assessore regionale all’ambiente Marcello Raimondi (pdl e ciellino) di cui Brambilla parla al telefono con Andrea David Oldrati, un consulente di Locatelli indagato, intercettato e arrestato. È il 18 maggio 2011 e per quel giorno è previsto un sopralluogo dell’Arpa nella discarica. Brambilla chiede: «Volevo sapere solo a che ora è, per dire una preghiera». Quando Oldrati risponde che è stato spostato, Brambilla dice: «Comunque io vedo il “Nano Ghiacciato” stamattina», dove «Nano Ghiacciato» è il soprannome dato a Raimondi, «gli dico che va tutto bene e chiaramente gli dò l’ennesimo input sulla velocità ».
Non solo soldi, anche lavori gratis per la scuola Imiberg che si trova nel centro Bergamo ed è legata a Comunione e Liberazione, e del cui direttivo fa parte Rossano Breno. Si tratta di opere di ristrutturazione del valore di un milione di euro che Locatelli non si sarebbe fatto pagare per ingraziarsi i buoni uffici del movimento, che evidentemente riteneva indispensabili per trovare ascolto in Regione.
L’inchiesta riguarda anche la delibera numero 1.540 approvata dalla giunta Formigoni il 20 aprile 2011 su proposta diretta del governatore, ma mai apparsa sul bollettino ufficiale della Regione, che in sostanza sbloccava l’iter per l’avvio della discarica, nonostante l’opposizione dell’amministrazione provinciale di Cremona allarmata dal rischio di inquinamento delle falde acquifere.
Giuseppe Guastella


Related Articles

Un ventennio di degrado morale

Loading

Diamo un voto all’Economist? Il settimanale inglese ha pubblicato in copertina, e già  ne abbiamo dato notizia, l’immagine di Silvio Berlusconi, e una scritta choc che così lo definisce: “l’uomo che ha fottuto un intero paese”. Seguono un editoriale e un supplemento, tutto dedicato all’Italia. Pare che qualcuno, all’aeroporto di Fiumicino, abbia esitato prima di consentire l’ingresso di una pubblicazione così esplosiva. Ma non siamo una repubblica africana: prima o dopo la rivista non poteva non arrivare in edicola, e i giornalai l’hanno gioiosamente messa in mostra, sperando di venderla bene.

La stabilità obbligata tra le frustrazioni dei partiti maggiori

Loading

Seppure con affanno, il governo di Enrico Letta sembra destinato a sopravvivere all’urto della decisione della Corte di cassazione su Silvio Berlusconi. Il suo incontro di ieri sera con Giorgio Napolitano al Quirinale, però, racconta quanto sia acuta l’attenzione del capo dello Stato.

«Il 18 maggio daremo voce al Paese che vuole cambiare»

Loading

LANDINI. NO AL «GOVERNISSIMO». LE PROPOSTE FIOM ALLA SINISTRA CHE SARà€
«La risposta che la politica sta dando alle richieste del Paese è sbagliata: in questa situazione c’è bisogno di un governo di totale cambiamento rispetto a quello di Monti. Un esecutivo che rimetta al centro il lavoro e faccia ripartire l’Italia».

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment